Melgrati, Bachini, Radrezza e Karlsson. Spal, quante delusioni fin qui dal mercato
Awua ha passato più tempo in infermeria che in campo, El Kaddouri non ha convinto. Doveroso aspettarsi molto di più nel ritorno

Radrezza è stato fin qui una delle principali delusioni spalline (Foto Bp)
La rivoluzione estiva compiuta dal direttore sportivo Casella e mister Dossena non sta producendo gli effetti sperati. Anzi, sono proprio i giocatori pescati sul mercato a deludere maggiormente le aspettative della piazza, e pure di chi li ha scelti con la convinzione di poter far ruotare attorno a loro la nuova Spal. Non c’è reparto in cui non sia presente almeno un potenziale big che ha steccato più o meno clamorosamente la prima parte di stagione in biancazzurro. Tra gli innesti del mercato estivo si salva certamente Mignanelli, decisivo con una doppietta sul campo del Legnago Salus e più in generale tra i giocatori più continui in assoluto. Tra alti e bassi, stanno fornendo il proprio contributo anche Calapai e Zammarini, punti fermi per l’allenatore sulla fascia destra e in linea mediana.
Ma da due giocatori col loro curriculum ci si può aspettare qualcosa di più. Le principali note dolenti però sono altre. Partiamo tra i pali, dove Melgrati aveva cominciato la stagione con la certezza di essere il portiere titolare e invece in seguito a una serie di prestazioni negative si è visto superare nelle gerarchie da Galeotti. Il perno della difesa doveva essere Bachini, finora oggetto misterioso a causa di una fascite plantare che lo costringerà a restare fuori almeno fino alla pausa natalizia. Sottini ha avuto a disposizione diverse opportunità per dimostrare il proprio valore, ma non le ha mai sfruttate a dovere. E adesso si ritrova ai box per infortunio.
Anche nella retroguardia alla fine i giocatori più affidabili si stanno rivelando quelli che mister Dossena si è ritrovato in casa, da Arena a Bruscagin, e soprattutto Bassoli che in assoluto è il centrale che sta fornendo maggiori garanzie. A centrocampo Awua ha disputato qualche gara incoraggiante, ma ha passato più tempo in infermeria che in campo, mentre il giudizio su El Kaddouri – che potenzialmente è un giocatore di categoria superiore – non può prescindere dalla sciocchezza commessa a Pontedera. È Radrezza però la principale delusione della zona nevralgica del campo, il giocatore che doveva rappresentare il faro della Spal e che invece finora è l’ombra del regista ispirato ammirato nelle precedenti esperienze. In attacco, Bidaoui praticamente è non pervenuto, mentre Karlsson è andato a segno due volte (in occasione di altrettante sconfitte) facendo tante volte indispettire i tifosi, che si sono dovuti aggrappare all’eterno Antenucci. Anche il gigante islandese ha dovuto fare i conti con gli infortuni, anzi è ancora out e non rientrerà a breve. Da tutti questi giocatori che dovevano comporre la spina dorsale della Spal è lecito aspettarsi molto di più.
Stefano Manfredini
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