"Radrezza bel colpo, il regista che serviva"
Spal, l’ex Cremonesi è stato compagno nella Reggiana del primo acquisto stagionale. "Col suo piede punizioni e corner più pericolose"

Spal, l’ex Cremonesi è stato compagno nella Reggiana del primo acquisto stagionale. "Col suo piede punizioni e corner più pericolose"
Nella scacchiere di mister Semplici, che nella stagione 2016-17 conquistò la promozione in serie A, Michele Cremonesi (nella foto) era il centrale di sinistra della difesa a tre. Una formazione destinata a restare scolpita nella memoria dei tifosi spallini Oggi, a 36 anni – dopo un campionato in serie C con la maglia del Fiorenzuola – si ritrova svincolato in cerca di una opportunità, come accade a molti atleti della sua età e non solo. Era rimasto senza contratto anche Igor Radrezza, il primo acquisto della nuova Spal che qualche stagione fa (2021-22) ha condiviso con Cremonesi un’importante esperienza nella Reggiana.
"Anche quella stagione l’avevo iniziata da svincolato – ricorda l’ex difensore della Spal –. A novembre poi è arrivata la chiamata della Reggiana, che andava piuttosto bene: ci giocavamo il campionato di serie C col Modena, avevamo fatto il vuoto alle nostre spalle".
Radrezza era un punto di forza di quella Reggiana, giusto? "Proprio così, Igor è un centrocampista molto tecnico e bravo nel palleggio. Sa costruire gioco dal basso, ma è anche abile nella rifinitura. Inoltre, le palle inattive sono tra le sue principali qualità: quella stagione abbiamo realizzato tanti gol sugli sviluppi di corner e punizioni calciate da lui. Personalmente sono arrivato a quota sei reti, un record che ho stabilito anche grazie al suo piede".
Nel 4-3-3 lo vede esclusivamente come regista?
"Radrezza può fare tante cose: il playmaker, ma anche la mezz’ala. È un giocatore che dirige le operazioni, però può anche inserirsi e andare al tiro o servire l’ultimo passaggio. Ha personalità, ama farsi dare la palla anche quando è sotto pressione e la sa gestire come pochi altri. Per la categoria è un giocatore importante, la Spal ha fatto un buonissimo acquisto".
La scorsa stagione ha incrociato la Pro Vercelli di mister Dossena, che impressione le ha fatto?
"Molto positiva. In maniera particolare mi hanno colpito l’atteggiamento e il gioco della squadra di Dossena. Ricordo una partita spettacolare, finita 3-3: si percepiva il desiderio di giocare un calcio divertente senza eccessivi tatticismi. La Pro Vercelli mi è piaciuta molto come proposta di calcio: difesa alta, squadra aggressiva, messa bene in campo da un tecnico moderno che può tornare a fare divertire i tifosi biancazzurri".
Tra i suoi ex compagni spallini, resiste un certo Antenucci: che effetto le fa vederlo ancora ruggire al centro dell’attacco?
"Mirco è un grandissimo professionista, con qualità tecniche e umane che non si discutono. Arrivare alla sua età a quel livello in una piazza come Ferrara gli fa onore: è chiaro che a un certo punto della carriera i giri del motore si abbassano, ma un atleta come lui è sempre una risorsa preziosa".
Lei è alla ricerca di un’opportunità?
"Esatto, ora sono svincolato. Purtroppo ci sto facendo l’abitudine: è la terza volta che mi capita negli ultimi anni, però mi piacerebbe ancora giocare. Finora non ho avuto grossi riscontri: speravo di trovare qualcosa prima, ma il mercato di serie C si muove tardi. Tra giovani, sovraffollamento delle rose e scambi di giocatori è dura: sono dinamiche che conosco bene, ma fa tutto parte del gioco. Per gli svincolati poi, c’è anche la possibilità di entrare in gioco a mercato chiuso, però bisogna essere bravi a farsi trovare pronti come Bassoli alla Spal la scorsa stagione: vediamo cosa succede".
Stefano Manfredini
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