"Vorrei restare nel mondo del calcio, vedremo quali opportunità si presenteranno». "Ero a Sant’Agostino ma ho dovuto fermarmi. Il mio futuro? Osservatore o nel settore giovanile»
"Lo stadio pieno col Pineto è stata la cosa più bella di questa stagione: al Mazza c’era anche mio figlio".
L’analisi di Daniele Gasparetto coinvolge anche i giocatori della Spal che più lo hanno impressionato nel corso della stagione, dai colleghi difensori Bassoli e Valentini all’ex compagno Antenucci.
"Nella mia griglia di partenza, collocavo la squadra di Di Carlo in seconda fascia, assieme a squadre come Perugia e Pescara che tra alti e bassi sono comunque arrivate quantomeno ai playoff – spiega –. Invece le cose sono andate in maniera molto diversa, ed è inutile negare che assieme alla Virtus Entella la Spal sia stata la delusione del girone. Soprattutto perché ha gravitato a lungo in zona playout, e a quel punto confesso di aver temuto il peggio perché uscire indenni da certe situazioni non è facile.
Oltre al tecnico, la Spal deve ripartire dalla tifoseria. Lo stadio pieno col Pineto è stata la cosa più bella di questa stagione: al Mazza c’era anche mio figlio! In una gara non certo ricca di fascino e al termine di un campionato negativo tutta quella gente sugli spalti denota un attaccamento alla maglia fuori dal comune, che va coltivato a tutti i costi.
I singoli? Da difensore, mi ha impressionato Bassoli: è stato un bel colpo ingaggiarlo a parametro zero in autunno, un ottimo giocatore e un uomo di spessore. Anche Valentini ha fatto bene ed è tra i simboli del cambio di marcia, e poi c’è Antenucci che a quasi 40 anni corre più di quando giocava con me otto anni fa. Gli anni passano, ma in serie C continua ad essere un giocatore su cui puntare a occhi chiusi, naturalmente dosandone il minutaggio.
Il mio futuro? A breve prenderò una decisione: avevo iniziato la stagione a Sant’Agostino, ma a causa di una serie di problemi al tendine mi sono dovuto fermare. E potrebbe essere arrivato il momento di smettere. Confesso che mi piacerebbe restare nel mondo del calcio come osservatore o nel settore giovanile: vediamo quali opportunità si presenteranno".
s.m.
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