Spalletti ct a tempo pieno: “Lo vorrei sulla carta d’identità”
Il tecnico della nazionale verso gli impegni di Nations League contro la Germania: “E’ la partita che ogni allenatore vorrebbe disputare”

Luciano Spalletti
Professione ct, anche per l’anagrafe. Ci sono sessanta chilometri a separare Certaldo, città natale di Luciano Spalletti, dal Centro Tecnico Federale di Coverciano, la casa della Nazionale che dall'agosto 2023 è diventata una seconda dimora per l'allenatore toscano. Un ruolo, quello da ct, in cui si è calato completamente, come raccontato ai microfoni di Vivo Azzurro TV: "Vivo 24 ore al giorno da commissario tecnico, e per per me bisognerebbe scriverlo sulla carta di identità che sei ct". Il percorso intrapreso dal tecnico toscano è stato molto lungo e non privo di ostacoli, ma quel ragazzo che ha iniziato a calciare palloni per la prima volta nelle giovanili dell'Empoli agli inizi degli anni Novanta, ora ha scalato diverse vette, fino ad arrivare a giocarsi una partita importante come quella contro la Germania, prevista per il prossimo 20 marzo e che risulterà decisiva per le sorti della nazionale azzurra in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2026: "Italia-Germania per un ct è la sfida da dover giocare _ ha dichiarato il cittì azzurro- perché uno che allena la Nazionale e non gioca questa partita è come un allenatore che allena Milan e Inter e non gioca il derby. Italia-Germania è importante per la storia del calcio".
In caso di vittoria infatti la nazionale azzurra si ritroverebbe in un girone composto da quattro squadre ovvero Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo, mentre in caso di sconfitta nella super sfida del prossimo marzo gli azzurri dovranno affrontare Norvegia, Israele, Estonia e Moldova, ritrovandosi in un raggruppamento di cinque squadre. Due scenari molto differenti, come sottolineato dallo stesso Spalletti, anche se a tal proposito il tecnico azzurro suggerisce di pensare a una partita per volta: "Considerazioni in base a quello che è stato il sorteggio le dobbiamo fare successivamente a quello che sarà l'impegno con la Germania- ha sottolineato il tecnico toscano- noi dobbiamo pensare a vincere questa partita. Comunque, penso che sia meglio giocare in un girone a 4 che non in uno a 5 e iniziare a settembre invece che a giugno. A settembre arrivano calciatori rigenerati, con una prospettiva differente sul percorso da compiere". La sfida contro la Germania insomma rappresenterà un vero banco di prova per gli azzurri, ma lo stesso allenatore è pronto ad affrontare ogni impegno con la giusta attenzione che merita, anche perché stavolta c'è un obiettivo da non fallire per la terza volta consecutiva, ovvero la qualificazione ai mondiali 2026, dove tra l'altro ci saranno ancora più squadre e stavolta fallire questa occasione sarebbe davvero una debacle.
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