Spalletti lancia l’Italia del coraggio. "Siamo pronti a tornare fortissimi». Contro Lukaku ci basta un punto

Rientra Barella, giocherà trequartista dietro Retegui. Il tecnico conferma il 3-5-1-1 con il Belgio di Romelu e non cerca alibi: "Se siamo quelli delle ultime partite, sarà difficile per tutti giocare contro di noi".

di GIULIO MOLA
14 novembre 2024
"Siamo pronti a tornare fortissimi". Contro Lukaku ci basta un punto

Spalletti, Buffon, Gravina e gli azzurri ieri hanno reso omaggio alle vittime dell’Heysel

Ci sono tanti modi per caricare la propria squadra alla vigilia di due impegni di un certo livello, Luciano Spalletti ne sceglie uno speciale per accendere lo spogliatoio. Stasera il Belgio a Bruxelles, domenica la Francia a San Siro, doppia sfida per gli azzurri contro la nobiltà europea del pallone e il ct alla vigilia lancia il suo slogan: "Dura per tutti giocare contro questa Italia, pronta a tornare una nazionale fortissima". Parole che danno energia e fiducia al gruppo, non solo la parte composta dai “senatori“ ma soprattutto ai più giovani (ben tre i debuttanti presenti).

All’Italia, priva di Ricci e Calafiori, ma con Barella che torna ad indossare la maglia azzurra quattro mesi dopo la sconfitta con la Svizzera a Berlino ("La Nazionale mi è mancata..."), basta un pareggio per qualificarsi ai quarti di finale della Nations League con un turno d’anticipo prima della sfida di Milano contro i transalpini che a quel punto diventerebbe un’amichevole di lusso nella Scala del calcio, ma l’allenatore non si accontenta del minimo sindacale. Vuole di più. Perché sono queste le partite in cui si plasma la squadra che fra qualche mese si dedicherà al vero e proprio obiettivo del ciclo di Spalletti, ovvero la qualificazione ai prossimi mondiali di Canada-Usa-Messico 2026.

"Fare bene anche in queste due gare ci darebbe la conferma che abbiamo portato a casa quanto di buono evidenziato nelle partite precedenti. Continuità e autostima possono convincerci delle nostre potenzialità. Perciò diventano fondamentali questi due risultati, ma ancor di più gli atteggiamenti".

Qualità tecniche ma anche umane. Nulla sfugge agli occhi dell’uomo di Certaldo: "Ho visto cose importanti negli ultimi giorni, giocatori sempre più convinti delle qualità che hanno. Queste due partite possono darci tanto in ottica futura".

In effetti dopo la disfatta agli ultimi Europei in Germania, molto è cambiato. La certezza di un modulo, la solidità di tutti i reparti, la consacrazione di alcuni calciatori (Retegui), il recupero di altri (prima Kean, ora si spera Locatelli). L’importante è non accontentarsi guardandosi troppo allo specchio, perché il lavoro da fare è ancora tanto.

Capitolo formazione. "In linea di massima l’ho già scelta – ammette Spalletti –. Poi è chiaro che un dubbio te lo porti fino all’ultimo, visto che ci sono due gare ravvicinate...". In effetti le idee sembrano essere chiarissime, una su tutte e molto intrigante nel 3-5-1-1 nella testa del ct: Nicolò Barella trequartista dietro il centravanti Retegui. Questa soluzione è emersa alla luce della formazione provata nell’allenamento di rifinitura a Coverciano, e permetterebbe al ct di mantenere l’assetto del centrocampo delle ultime soddisfacenti prove della Nazionale. Quindi con Cambiaso e Dimarco esterni, Frattesi (ben 7 reti già realizzate in azzurro) e Tonali mezze ali. Curiosità per il derby tutto “partenopeo“ all’interno della sfida, che vedrà Di Lorenzo e Buongiorno (in rampa di lancio per una maglia da titolare) opporsi al compagno di squadra Lukaku. Chiosa finale di Spalletti: "Se mi aspetto il Belgio visto a Roma? Mi aspetto di vedere l’Italia dell’Olimpico perché non so che cosa riusciranno a proporre loro. Ma se noi saremo quelli che ho visto in ritiro e nelle precedenti partite, sarà difficile per chiunque giocare contro questa Italia".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su