Grande entusiasmo al ’Braglia’, l’allenatore Bianco in tribuna per squalifica. Gialloblù lanciati in zona play-off. A sostenerli sugli spalti 8mila tifosi

Palumbo uno dei punti di forza della formazione canarina. Ponsi e Corrado sulle fasce:. in attacco Gliozzi e Abiuso.

25 febbraio 2024

Si respira entusiasmo in quel di Modena con almeno ottomila tifosi gialloblù attesi sugli spalti del ‘Braglia’. La formazione canarina sta disputando un ottimo campionato alla luce dei 34 punti totalizzati, frutto di otto vittorie, dieci pareggi e sette sconfitte. 30 i gol realizzati, 33 quelli subiti. Tra le mura amiche il Modena ha conquistato cinque vittorie (contro Ascoli, Pisa, Ternana, Reggiana e Parma), tre pareggi e quattro sconfitte. Il sistema di gioco adottato da mister Paolo Bianco, oggi in tribuna perché squalificato (nessuna conferenza pre-partita, al suo posto vi sarà Pensalfini) è il 3-5-2.

A guardia dei pali giocherà l’esperto Seculin, a comandare un trio difensivo composto dallo juventino Alessandro Riccio, dall’ex Sud Tirol Zaro e da Cauz, un passato nella giovanile aquilotta. A dettare i tempi al centro della mediana vi sarà Gerli, al suo quarto anno in gialloblù, sorretto ai lati da Santoro e dal talentuoso Palumbo, in assoluto uno dei punti di forza della formazione canarina. Sulle fasce laterali spazio a Ponsi e Corrado. In attacco troveranno spazio Gliozzi, che D’Angelo conosce molto bene per averlo allenato al Pisa e il 21enne Abiuso. A disposizione: Gagno, Vandelli, Oukhadda, Vukusic, Pergreffi, Cotali, Magnino, Mondele, Duca, Tremolada, Di Stefano e l’ex aquilotto Bozhanaj. Quest’ultimo non ha mai vestito la maglia bianca, girato in prestito prima al Casa Pia e poi alla Carrarese. Indisponibili Guarino, Strizzolo (infortunati) e Battistella (squalificato).

In tribuna vi sarà l’ex aquilotto Andrea Catellani, attuale responsabile del settore giovanile del Modena, al quale si legano ricordi indelebili: 19 i gol realizzati nel campionato 2014-15 (titolo di capocannoniere), tra cui il millesimo nella storia bianca.

Fabio Bernardini

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