Il commento. Un traguardo conquistato a fatica

Lo Spezia vince una partita cruciale contro il Venezia, ribaltando il risultato e evitando i play-out. Una stagione segnata da sofferenza e incertezza si conclude con una festa emozionante per i tifosi.

di MASSIMO -
11 maggio 2024

Benedetti

Tutto è bene quel che finisce bene, ma quanta sofferenza... Troppa. L’ultima partita in un Picco stracolmo è stata lo specchio di una stagione infernale che si raddrizza solo negli ultimi 45 minuti. Quando molti non ci credevano più. Qualche tifoso pensava già ad andare giovedì a Bari per giocare l’andata dei play-out, e invece a Bari ci andrà la Ternana che dopo il primo tempo credeva di essere salva. A furia di rimandare sempre le cose migliori alla prossima partita, siamo arrivati alla fine del campionato. Lo Spezia parte con la voglia di vincere, crea anche qualche occasione ma il Venezia segna sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Come se non bastasse, col passare dei minuti i risultati degli altri campi diventano tutti negativi: segna prima l’Ascoli, poi Bari e Ternana e il Como non solo non la sblocca, ma va addirittura in vantaggio il Cosenza con il solito Tutino. Della serie, le altre fanno il proprio dovere, lo Spezia no. Ma quando le squadre rientrano in campo il calcio dimostra ancora una volta tutta la sua imprevedibilità. Il Venezia dovrebbe essere galvanizzato perché sarebbe in serie A, invece subisce una incredibile involuzione, senz’altro anche per merito dello Spezia che rientra in campo deciso a giocarsi il tutto per tutto. Ed è così che la squadra più ’anemica’ di tutto il campionato segna due gol in cinque minuti e ribalta il risultato proprio nella partita più importante. Prima Pio Esposito rompe la maledizione personale, poi sull’ennesimo pallone messo in mezzo all’area da un grande Elia, Reca trova la deviazione vincente. Il Picco esulta. Lo Spezia è avanti, sarebbe salvo, ma c’è ancora tanto da giocare. Il Venezia però è come attanagliato da una forza oscura e non combina più nulla. Il bomber Pohjanpalo non tocca un pallone. Del resto neppure il pari gli servirebbe a molto. Finisce in gloria, con gli aquilotti che esultano e i tifosi che invadono pacificamente il campo. È una festa. Grazie, ma non fateci più soffrire così.

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