Il cuore aquilotto dell’ex Marco Gorzegno, classe 1981, che ha giocato anche nel Brescia, vede il bicchiere mezzo pieno. "Credere nella salvezza, come noi nel 2007»

"Lo Spezia con D’Angelo sta dimostrando di essere in buona salute, non merita il quintultimo posto" .

di FABIO BERNARDINI -
26 aprile 2024
"Credere nella salvezza, come noi nel 2007"

"Credere nella salvezza, come noi nel 2007"

"Lo Spezia è un sentimento forte, bisogna credere fortemente nella salvezza. Lo facemmo noi nel 2007, lo devono fare gli Aquilotti in queste restanti quattro finali". Il cuore aquilotto Marco Gorzegno, classe 1981, ex Spezia e Brescia, vive la situazione attuale della formazione aquilotta da primo tifoso: "L’impresa è possibile, crediamoci".

Gorzegno, un passo indietro nell’album dei ricordi alle sue esperienze di Spezia e Brescia.

"Sono due momenti della mia carriera molto belli, anche se il legame con Spezia è fortissimo. Il Brescia mi cercò a gennaio 2007, ma io scelsi di restare in maglia bianca per cercare di salvare la squadra, mentre altri dieci giocatori andarono via. Al termine del campionato, diedi la disponibilità a restare se ‘Lo Spezia siamo noi’ fosse riuscito nell’impresa di ripartire dalla Serie C , ma purtroppo arrivò la condanna della Serie D e allora optai per andare a Brescia. Un passaggio importante della mia carriera: con le Rondinelle perdemmo la Serie A nella finale play-off contro il Livorno".

Il suo, un cordone ombelicale mai rescisso con il Golfo.

"Il legame con Spezia è speciale. Ciò che siamo riusciti a creare con tutto il territorio credo sia qualcosa di unico. Lo Spezia ha vissuto altre promozioni nel prosieguo, ma quel salto di categoria in Serie B dopo mezzo secolo fu qualcosa di straordinario. I colori bianchi sono un sentimento forte, lo Spezia 1906 il club più importante della mia carriera".

I bianchi sono in zona retrocessione, come inquadra il match del ‘Rigamonti’?

"Senza dubbio sarà una partita molto importante. Vedendo la classifica di Serie B è ancora tutto in gioco, ci sono 12 punti in palio, tante squadre nel mezzo. In questo momento ogni vittoria vale doppio, ma anche muovere la classifica visto che ci saranno tanti scontri diretti non sarebbe un brutto risultato. Se dovessi scegliere una vittoria fuori casa, opterei per quella di Cosenza, sperando sia preceduta dal successo contro il Palermo. Non si possono fare calcoli, saranno quattro finali, bisogna fare più punti possibili".

Il mancato successo contro la Samp per i gravi errori arbitrali potrebbe determinare dei contraccolpi a livello psicologico nei giocatori?

"Ho guardato la partita in tv, con il Var questo errori fanno più male perché sono pesantissimi e possono decretare sentenze. Almeno il rigore andava rivisto, mentre sul gol di Di Serio dico che l’entità del contrasto va valutata dal campo. Non credo che i giocatori si nasconderanno dietro gli errori arbitrali, ma anzi ciò che è successo dovrà essere una spinta a reagire con maggiore forza in vista delle ultime quattro gare".

Chi potrà essere decisivo a Brescia?

"La squadra dovrà fare la differenza, chi avrà più fame potrà essere determinante. Lo Spezia, da quando è subentrato D’Angelo, sta dimostrando di essere in buona salute, non merita il quintultimo posto. Spetta al mister e ai ragazzi compiere l’impresa".

Da uno a cento quanto crede nella salvezza?

"Quanti nel 2007 pensavano di salvarsi vincendo a Torino contro la Juve e battendo il Verona ai playout? Io vedo il bicchiere mezzo pieno per lo Spezia, ha tutte le possibilità per mantenere la categoria. Da tifoso mi auguro che i bianchi riescano a c’entrare un filotto di quattro vittorie conquistando la salvezza diretta. Fermo restando che anche ai playout si potrà restare in Serie B".

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