Lo Spezia riprende il Catanzaro. Vantaggio calabrese con Iemmello poco dopo arriva il pari di Jagiello. E poteva anche scapparci la vittoria

Nella ripresa le Aquile hanno avuto almeno tre occasioni, ma anche gli ospiti hanno sfiorato il ’colpo’

di MIRCO GIORGI -
4 febbraio 2024
Vantaggio calabrese con Iemmello poco dopo arriva il pari di Jagiello. E poteva anche scapparci la vittoria

Vantaggio calabrese con Iemmello poco dopo arriva il pari di Jagiello. E poteva anche scapparci la vittoria

Con il mercato archiviato e una squadra finalmente restaurata, lo Spezia cerca di risalire la china col Catanzaro, ma non va oltre il pari. I calabresi, in zona play-off, non ci stanno a subire, si presentano con il loro classico 4-4-2 da contropiede e dimostrano di essere un osso duro. Lo Spezia conferma per nove undicesimi la squadra di Pisa, con Nagy e Jagiello dall’inizio per Vignali e Kouda, presente in stampelle. L’ungherese si posiziona sul centro-destra, affiancando Salvatore Esposito in cabina di regia e arretrando da centro-mediano in fase di non possesso, anche per far ripartire il gioco. Jagiello è un incursore sempre pronto all’inserimento che dimostra di essere un fattore tra i cadetti. Esposito rischia di pestarsi i piedi con Nagy, ma il napoletano è avvantaggiato perché meno gravato di responsabilità. Ospiti subito pericolosi, con Iemmello che scatta sul filo del fuorigioco: Zoet salva, la bandierina si alza a cose fatte. All’8’ la conclusione di Biasci è deviata in corner, sugli sviluppi Cassata cerca lo stop in area e rischia su Iemmello, ma l’arbitro è a due passi e lascia correre. Il tallone d’Achille giallorosso è il disimpegno difensivo: Scognamillo concede a Verde il tiro a giro, ma la palla è larga (11’).

Gol sbagliato, gol subìto: tutto troppo facile, con Vandeputte sul fondo a servire un comodo rasoterra per l’incontrastato Iemmello. Spezia alle corde per una decina di minuti, Falcinelli troppo solo, contrastato spesso con le cattive. L’attaccante ex Modena però si sbatte e quando arriva l’occasione non ci pensa su: al 29’ il suo colpo di testa è fuori di poco, al 34’ sul cross di Esposito si avventano Falcinelli e Mateju, palo pieno del nazionale ceco, Jagiello bene appostato raccoglie e insacca. Sulle ali dell’entusiasmo, Verde potrebbe raddoppiare, ma il portiere è bravo. Al 39’ il genietto partenopeo, che con D’Angelo ha ritrovato il gusto del gioco, approfitta dell’ennesimo pasticcio difensivo ma non trova la porta. Lo Spezia rischia al 41’: colpo di testa di Sounas, Zoet ribatte, Iemmello irrompe, Esposito si immola sul fischiatissimo ex. Catanzaro pericoloso in avvio di ripresa, Biasci da buona posizione spreca un invito di Verna. Il pericolo scuote lo Spezia, che chiude gli ospiti nel loro fortino: al 6’ Verde tenta la semirovesciata senza fortuna, al 13’ il colpo di testa di Falcinelli è alto di poco, al 19’ l’occasionissima di Jagiello, che colpisce benissimo al volo, ma Fulignati si supera anche con l’aiuto della traversa. Sarà un caso, ma uscito Falcinelli esce anche la pericolosità e anzi lo Spezia rischia al 26’, con Sounas che fallisce dal limite un’occasione irripetibile. Ad un certo punto subentra una generale cautela, c’è spazio anche per l’esordio dell’argentino Tanco, che sembra proprio uno da Picco, il pari è sostanzialmente giusto.

Se vediamo il bicchiere mezzo pieno, un mese fa lo Spezia questa partita non l’avrebbe mai recuperata, quello mezzo vuoto conferma quanto sia duro il pane della salvezza e quanto sarà difficile mettersene dietro cinque. Questa rosa rivoluzionata ha dimostrato di avere dei denti molto più aguzzi e un allenatore molto più attrezzato per arrivare alla meta.

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