Nagy si è ambientato e parla già da leader: "Il nostro obiettivo è arrivare al 15° posto"

"Basterebbero due vittorie consecutive per riaprire i giochi. Ci sono ancora 14 partite, possiamo recuperare punti importanti"

di FABIO BERNARDINI -
15 febbraio 2024
Nagy si è ambientato e parla già da leader: "Il nostro obiettivo è arrivare al 15° posto"

Nagy si è ambientato e parla già da leader: "Il nostro obiettivo è arrivare al 15° posto"

Parla da leader il neo aquilotto Ádám Nagy, classe 1995, forte delle sue 81 presenze in Serie B e 54 in Serie A: "Puntiamo a conquistare la salvezza diretta, D’Angelo è il mio allenatore preferito, con lui alla guida l’impresa è possibile. Sabato, nel match contro il Cittadella, dovremo mettere tanto cuore per tornare a vincere e respirare".

Nagy si presenti al pubblico spezzino.

"Mi definisco un bravo muratore, uno che costruisce per la squadra, tatticamente ho imparato tanto dal calcio italiano. Vorrei arricchire le mie performance con qualche gol".

Perché ha deciso di accettare una sfida così impegnativa? "Partendo dal presupposto che a Pisa stavo trovando poco spazio, a gennaio mi ha chiamato mister D’Angelo che mi ha descritto la situazione di difficoltà del suo Spezia. Al suo appello ho replicato: ‘Se vuoi, ci sono’. Ho ritenuto che la cosa più giusta da fare, in quel frangente, fosse accettare la richiesta del mister. Io sono un uomo coraggioso e combattivo, anche altre squadre mi avevano cercato, ma ho scelto lo Spezia perché D’Angelo è il mio allenatore preferito in Italia".

Ha sentito il tecnico della Nazionale ungherese Rossi che, nel 2008, allenò proprio le Aquile?

"Con lui ho un ottimo rapporto, ho chiesto la sua opinione prima di arrivare qui. Mi ha parlato di una piazza bellissima, animata da tifosi bravi, di cuore".

A giugno, tra l’altro, lo Spezia potrà esercitare il diritto di riscatto dal Pisa per acquisire la proprietà del suo cartellino. "Prima raggiungiamo la salvezza, poi vedremo. Qui ho trovato una struttura bellissima, gente perbene, un’ottima società".

L’impatto con il ‘Picco’ e la sua gente?

"Ho trovato un popolo che ci sta dando una grande mano nelle difficoltà, lo stadio mi è piaciuto tantissimo. I tifosi hanno capito che è importante il loro sostegno per centrare la salvezza. Se raggiungeremo questo obiettivo insieme, l’anno prossimo troveranno una squadra e obiettivi diversi".

La classifica è a dir poco allarmante, ben cinque i punti che separano lo Spezia dalla zona salvezza. Mai negli ultimi sei campionati, alla 24°, si era verificato un divario così netto. La salvezza diretta è un’impresa?

"Il nostro primo obiettivo è arrivare al 15° posto che vale, appunto, la salvezza diretta. La Serie B è un campionato molto equilibrato, basterebbero due vittorie consecutive per riaprire i giochi. Ci sono ancora 14 partite, possiamo recuperare punti importanti, l’impresa è possibile".

I tifosi si aggrappano a mister D’Angelo.

"Non solo lui, ma anche il suo staff hanno tutto ciò che serve per guidarci all’obiettivo del mantenimento della Serie B".

Ci descriva D’Angelo tecnico e uomo.

"Si tratta di un allenatore molto concreto, che prepara in modo ottimale le partite descrivendo i punti forti e deboli degli avversari. È un tecnico che ama un calcio propositivo, non solo un possesso palla fine a se stesso. Ciò che apprezzo di più di D’Angelo è che tratta ogni giocatore allo stesso modo, un uomo che si alza al mattino pensando al calcio e va a dormire pensando al calcio. A livello umano è equilibrato, si fa sentire come nostro allenatore, ma non disdegna le battute scherzose. In Italia ho avuto come tecnici Donadoni, Pippo Inzaghi, Mihajlovic e poi, appunto, D’Angelo che è il mio preferito".

A Terni un punto guadagnato o due persi?

"Considerando che gli avversari hanno sbagliato un rigore e realizzato il gol all’89’, il bicchiere è mezzo pieno, ma se analizziamo tutta la partita e in particolare il dominio espresso nel primo tempo, un po’ di rammarico c’è. Dopo la partita ci siamo parlati e abbiamo convenuto che va bene dominare il gioco, ma dobbiamo essere più concreti e pericolosi in zona gol".

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