Pio regala allo Spezia un grande Natale . Catanzaro battuto, Aquile al secondo posto

La truppa di D’Angelo offre una prestazione solida e matura. Paura nel finale in tribuna, con la dirigenza accerchiata dai tifosi calabresi

di Redazione Sport
22 dicembre 2024
La truppa di D’Angelo offre una prestazione solida e matura. Paura nel finale in tribuna, con la dirigenza accerchiata dai tifosi calabresi

La truppa di D’Angelo offre una prestazione solida e matura. Paura nel finale in tribuna, con la dirigenza accerchiata dai tifosi calabresi

CATANZARO 0 SPEZIA 1 (primo tempo 0-1)

CATANZARO (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo (10’ st Antonini), Bonini; Cassandro (43’ st Cassandro), Pompetti, Petriccione, Pontisso (10’ st Buso), Compagnon (40’ st Seck); Iemmello, Biasci (10’ st Pittarello). A disp. Dini, Turicchia, Koutsoupias, Brignola, Pagano, Ceresoli, Situm. All. Caserta.

SPEZIA (3-5-2): Gori; Wisniewski, Hristov, Bertola (1’ st Mateju); Elia, S. Esposito, Nagy, Degli Innocenti (30’ st Cassata), Reca (22’ st Aurelio); Falcinelli (22’ st Soleri), P. Esposito (41’ st Colak). A disp. Sarr, Ferrer, Di Serio, Bandinelli, Candelari, Benvenuto, Giorgeschi. All. D’Angelo.

Arbitro: Marchetti di Ostia Lido (assistenti Ricci di Firenze e Niedda di Ozieri, quarto uomo Reda di Molfetta; Var Volpi di Arezzo, Avar Di Paolo di Avezzano).

Marcatore: 18’ pt P. Esposito.

Note: spettatori 8.893. Ammoniti Wisniewski, Scognamillo, Petriccione, S. Esposito. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 3-8. Angoli 6-6. Recupero 2’ pt e 7’ st.

CATANZARO - Il timore di chi vede ormai il campionato quasi chiudersi, la paura fisica nel trovarsi accerchiati dalla tifoseria avversaria. Partiamo da quest’ultima situazione, che ha visto, a fine gara, amareggiati protagonisti il presidente dello Spezia Philip Platek, gli amministratori delegati Gazzoli e Peri, il direttore sportivo Melissano e il responsabile della comunicazione Parenti. "Abbiamo paura per la nostra incolumità", ci hanno scritto in diretta, poco dopo il triplice fischio al Ceravolo. Senza nessuna protezione (c’erano solo due steward), si sono ritrovati, in tribuna autorità, in balia di un gruppo nutrito di supporter di casa. Una ventina di minuti interminabili, quando una minima risposta alle provocazioni e agli insulti, un solo sguardo ‘sbagliato’ da parte dei dirigenti aquilotti, avrebbe potuto scatenare l’inferno. La polizia – da loro stessi sollecitata – poi è sopraggiunta e ha scortato, attraverso il campo i cinque malcapitati, impauriti, ma per fortuna incolumi. "Che brutta avventura, non ci era mai successo".

Archiviamola, sperando di non rivederla più, proiettati in anni Ottanta/Novanta che abbiamo vissuto direttamente. Comunque, il ritorno al successo dei ragazzi di D’Angelo, grazie ad una cannonata di Pio Esposito, che avrebbe comunque piegato le mani di Pigliacelli, ha un sapore di Serie A. In attesa delle gare di oggi di Cesena e Cremonese (quarte a pari merito a quota 25), infatti, si porta a 12 punti il divario dalle terze, cioè seconde a pari merito (con 15 punti c’è la promozione diretta, senza playoff). Pisa quindi agganciato a 37 e aquilotti a prendersi ancora tre punti, l’ennesimo clean sheet e gli applausi di chi ne riconosce il valore. Al di là di un secondo tempo passato a soffrire, in particolare nella parte finale dei tempi regolari, o dell’ennesimo miracolo salva-risultato di Gori. Parte con Degli Innocenti e Falcinelli il tecnico pescarese e l’azzecca, in particolare per il primo, in grande forma, ad impostare e affondare più di tutti nella sua linea. Un primo tempo eccellente, con diverse occasioni per raddoppiare, giocato ad un ritmo alto, un incalzare che è proseguito anche nella ripresa, quando poi lo Spezia è stato costretto a lasciar giocare un avversario indiavolato. Il triplice cambio di Caserta, che ha portato dentro un quasi immarcabile Pittarello, ha mutato l’andamento. Su di lui anche un penalty assegnato (fallo di Mateju) e poi tolto dal Var per un offside millimetrico. Ma nel finale lo Spezia ha vinto anche nella lucidità, con la ricerca continua del possesso palla. C’è maturità, consapevolezza. E quel +12...

Marco Magi

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