Spezia, il 2024 anno da record. Solo 6 sconfitte e crescita costante. Il ko di Bari da archiviare in fretta. Occhi puntati sulle prossime sfide
Aumenta lo svantaggio dal Pisa, sarà fondamentale lo scontro diretto al ’Picco’ in programma l’8 marzo
La meritata sconfitta dello Spezia a Bari ha aumentato le distanze con le prime due della classe: otto i punti di distacco dal Sassuolo e cinque dal Pisa. Un gap doloroso e immeritato perché, se è vero ciò che il tecnico aquilotto ama ripetere, ovvero che Sassuolo e Pisa sono partiti con ambizioni di promozione al contrario dello Spezia, è altrettanto inconfutabile che la squadra aquilotta ha valori di altissima classifica: 38 i punti totalizzati al termine del girone di andata con la migliore difesa, 65 quelli accumulati nel 2024 (solo il Pisa ha fatto meglio), quasi un record.
Lo Spezia in 39 partite giocate nell’anno solare ha vinto ben 16 volte, pareggiato 17 e perso in solo 6 occasioni. Dallo scorso gennaio, con gli ingaggi di Mateju, Falcinelli, Vignali e Nagy, la squadra è cresciuta di livello, ancor di più con gli innesti estivi di Soleri, Aurelio, Colak, Sarr, Gori, Degli Innocenti, pur a fronte di partenze importanti, specie quelle di Verde e Bastoni. Tradotto, dopo aver centrato lo (scontato) step della salvezza, questo Spezia non può e non deve frenare le ambizioni di grandezza, anche per una Serie A diretta ancora alla portata. Il distacco di 5 punti dal Pisa, non è incolmabile se è vero che i toscani dovranno giocare nella bolgia del ‘Picco’ l’8 marzo.
Lo Spezia deve pensare in grande sulla scorta dell’esperienza dei veterani, della spensieratezza dei giovani, della saggezza del tecnico e dell’entusiasmo della gente. Salvo poco probabili ripensamenti, la proprietà non farà investimenti nel mercato di gennaio, neanche per una seconda punta rapida che il ds Melissano aveva saggiamente individuato in Alessandro Seghetti del Perugia, ma è pur vero che rientrerà Kouda, "il vero acquisto invernale" e sarà mantenuta l’ossatura portante (partiranno solo Crespi al Caldiero Terme, Di Giorgio e forse Ferrer).
Come completezza dell’organico, le Aquile paiono un passo indietro al Pisa, ma il gap potrà essere colmato facendo perno sulla fame, la grinta e l’entusiasmo, ovvero sulle qualità non viste a Bari, probabilmente per una fisiologica stanchezza. Sperando, altresì, di non andare più incontro a direzioni arbitrali negative come quella di Arena (gol del Mantova viziato da un fallo su Colak, nel complesso un arbitraggio confuso e incerto) o, peggio ancora, di Pairetto, che ha concesso al Bari un rigore estremamente dubbio perché, come si evince dagli approfondimenti sulle poche immagini mostrate, Gori ha toccato in primis il pallone (il Var, come da regolamento, ha rimandato la decisione all’arbitro per assenza di immagini chiare dato che mancava la telecamera opposta). Il tutto nella settimana in cui il designatore Rocchi aveva raccomandato la non concessione dei cosiddetti ‘rigorini’ inappropriati. In tal senso la società bianca ha espresso, nell’ambito dei canoni della correttezza, le proprie rimostranze ai vertici arbitrali per le ultime due direzioni arbitrali, in particolare per quella di Pairetto, con l’episodio del penalty ritenuto pesante nell’economia di una gara, comunque mal giocata dallo Spezia.
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