Spezia in volo nel segno degli Esposito. Gol e idee che valgono il secondo posto
Contro la Carrarese decisive le prestazioni di Cassata e Bandinelli a centrocampo. La difesa regge sempre bene l’urto degli avversari
Cristallizziamo la classifica, un bel fermo immagine. Siamo al 9 maggio 2025? No. E allora, dopo sole 6 giornate resta fondamentale per lo Spezia mantenere i piedi cementati a terra. Ma attenzione. Se il gruppo aquilotto guidato da Luca D’Angelo lo sa benissimo, grazie proprio al tecnico e ai tanti ‘riflessivi’ in rosa, non è necessario che questo accada anche tra i tifosi. Anzi, è proprio l’entusiasmo che, volente o nolente deriva dai risultati, ad aver portato oltre 10mila persone a vedere il derby con la Carrarese. La stessa energia che ha caricato al Picco i giocatori e ha dato loro la forza di ribaltare per la terza volta consecutiva il risultato. Undici, tra la vecchia e la nuova stagione, quelli utili ottenuti dal tecnico, in un crescendo che lo ha condotto, in questo campionato, ad essere primo ed ora secondo della graduatoria: 12 punti, pensando che, solo alla 16ª del 2023 lo Spezia era riuscito a valicare, di un punto, quella quota. Medaglia d’argento anche per i gol realizzati (sempre dietro al Pisa), ben 11: 5 dagli Esposito (3 Pio, vicecapocannoniere di B, 2 su rigore Salvatore), poi uno l’attaccante Soleri, gli altri 5 arrivano dalla difesa (2 Bertola, 2 Hristov, uno Aurelio). Questo traguardo nella scorsa stagione, l’aveva raggiunto dopo 14 giornate. Abbiamo inquadrato bene la situazione generale, però, soffermiamoci ancora un attimo sulla prestazione della sesta giornata. Un turno importante per due città, che ha restituito a D’Angelo ancora certezze, in positivo e in negativo. Che lo Spezia sia Esposito-dipendente, ormai, è un dato di fatto. Naturalmente parliamo del fratello maggiore, con idee e personalità da vendere.
In due, su disposizione di mister Calabro, dovevano tenerlo. Nessuno ci è riuscito, grazie anche alla vivacità di Cassata e Bandinelli, vere lance nel centrocampo. Pio, intanto, sta crescendo così rapidamente, che non è poi così distante dal passaggio in A (magari trascinando con sé Salvatore). La difesa regge sempre bene l’urto delle avanzate avversarie. Giusto quando qualche difensore si attarda nell’altra metà campo, si soffre, in particolare in qualche scalata, però il livello è alto e i 7 gol subiti lo dimostrano (l’anno passato, nello stesso momento, era 10, con una differenza con i realizzati di -6). Gori sta prendendo confidenza con la porta, non sembra il numero 1 dei grandi interventi, dei miracoli, ma dopo tanta assenza dal calcio giocato, è alla ricerca di sicurezze. E con qualche uscita in più potrebbe evitare diversi problemi: ad esempio Bleve, se fosse intervenuto nel suo raggio d’azione, difficilmente Pio Esposito (pur salito in cielo per la sua bellissima zuccata) sarebbe riuscito a pareggiarla.
Marco Magi
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