Spezia, serve la conferma. Il Cittadella è la sorpresa

Due le vittorie di fila per le Aquile, i veneti sono arrivati addirittura a cinque. Il ds Marchetti un ’mago’ che riesce a costruire grandi squadre con poco.

di MIRCO GIORGI -
18 dicembre 2023
Spezia, serve la conferma. Il Cittadella è la sorpresa

Spezia, serve la conferma. Il Cittadella è la sorpresa

L’ultimo turno ha dimostrato ancora una volta quanto sia complicata la B: delle prime otto, solo il Palermo ha vinto, faticosamente, contro il Pisa. La Cremonese è caduta addirittura sul campo del fanalino di coda Feralpi Salò, il Brescia ha regolato il Como, il Sudtirol ha espugnato Venezia, l’Ascoli ha battuto il Catanzaro, il Parma ha salvato la pelle in dieci a Cosenza, non andando oltre lo 0-0. Infine, il pari nello scontro diretto tra Modena e Cittadella, le prossime avversarie dello Spezia. Vincerne due di fila, come ha fatto lo Spezia, non è per niente scontato, figuriamoci cinque, come ha fatto il giovanissimo e frugalissimo Cittadella, che con un pizzico di malizia in più avrebbe potuto portar via l’intera posta anche dal Braglia. Visti all’opera, i veneti fanno un’ottima impressione: ritmi alti per tutti i 90 minuti, pressing a tutto campo da cui è difficile uscire se non con grande qualità, difesa attenta, centrocampo da battaglia, qualche individualità interessante in avanti, come il 2003 Cassano (nessuna parentela con il famoso Antonio), in prestito dalla Roma, autore del gol del pareggio con una pregevole giocata.

Sabato in Veneto lo Spezia è atteso a una dura battaglia, dove dovrà correre molto per tenere botta a una squadra estremamente combattiva, costruita con la solita maestria e due spiccioli dal direttore sportivo Stefano Marchetti, arrivato alla diciannovesima stagione consecutiva nel club del piccolo centro del padovano, un record che nel calcio italiano ha pochissimi riscontri. Marchetti potrebbe tenere cattedra a Coverciano e la meriterebbe anche, visto che il Cittadella non conosce la parola deficit in un calcio malato che paga mezze tacche con stipendi osceni e spesso è totalmente privo di visione manageriale, facendo gestire spesso notevoli risorse a dirigenti totalmente inadeguati (benevolmente parlando), che portano certe società sull’orlo del baratro per l’insostenibilità finanziaria delle loro scelte. Basti vedere il valore del parco giocatori dello Spezia al 1° gennaio di quest’anno e quello attuale, con minusvalenze folli, accentuate da una retrocessione arrivata a coronamento di scelte disastrose.

Marchetti è bravo a scegliere anche gli allenatori, da Foscarini (tre anni di giovanili e dieci alla prima squadra)a Venturato, al timone degli orogranata per sei stagioni, arrivando all’attuale, Edoardo Gorini, la cui storia è esemplare: dopo sei stagioni da giocatore nel club, nel 2013, un secondo dopo il ritiro, è rimasto nel settore tecnico, facendo ben sette campionati da vice prima di venire promosso a capo allenatore, ruolo che ricopre da tre stagioni. Tre allenatori in diciannove anni, meno dei quattro che si sono avvicendati alla guida degli Aquilotti in questo disgraziatissimo 2023, che verrà ricordato come uno dei peggiori anni solari della storia ultracentenaria del club. Sarà dura, per una rosa qualitativamente ai minimi termini, ma finalmente guidata come si deve dal buon D’Angelo.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su