Vignali, l’ultimo eroe. Quel colpo di testa decisivo per portare la sua città in A: "Serata magica, da brividi»

Il difensore è l’unico aquilotto protagonista della finale col Frosinone "Partita dal sapore speciale, la mia gioia più grande insieme alla salvezza. Affronteremo un’ottima squadra ma contiamo sull’apporto dei tifosi". .

di FABIO BERNARDINI -
22 agosto 2024
Quel colpo di testa decisivo per portare la sua città in A: "Serata magica, da brividi"

Il difensore è l’unico aquilotto protagonista della finale col Frosinone "Partita dal sapore speciale, la mia gioia più grande insieme alla salvezza. Affronteremo un’ottima squadra ma contiamo sull’apporto dei tifosi". .

"Spezia-Frosinone? Brividi al ricordo del 20 agosto 2020, la gioia più grande da quando gioco a calcio". Per lo spezzino Luca Vignali, 160 presenze in maglia bianca, unico reduce della formazione aquilotta che conquistò la promozione in Serie A quattro anni fa, il match contro i ciociari non è mai banale. E quel colpo di testa a due passi dalla porta proprio all’ultimo secondo, decisivo per risultato e Serie A, resterà nella storia dello Spezia. "Al ‘Picco’ l’atmosfera è incredibile, i nostri tifosi sono eccezionali, tutto è possibile".

Vignali, cosa vi ha lasciato in dote la partita di Pisa?

"La grande consapevolezza dei nostri mezzi perché abbiamo dimostrato di essere in grado di fare ottime prestazioni e essere incisivi in zona gol. Abbiamo disputato un primo tempo di ottimo livello, giocando a viso aperto anche contro una squadra come il Pisa che, sulla carta, pare più attrezzata di noi".

Lei ha affermato: "Dobbiamo metterci in testa che siamo una squadra forte". Ritiene che l’obiettivo dello Spezia posso andare oltre la salvezza dichiarata da mister D’Angelo?

"Penso che, a riguardo, il nostro allenatore abbia ragione perché quando si viene da una salvezza all’ultima giornata, non si può pensare diversamente. Il nostro obiettivo è fare meglio della scorsa stagione, poi quello che verrà lo vedremo strada facendo. Del resto tutte le squadre devono passare attraverso la salvezza. Siamo una squadra con tanti giocatori esperti, ma anche giovani con un anno in più esperienza".

Nonostante le ambizioni ridinensionate, sono stati sottoscritti ben 4712 abbonamenti.

"L’attaccamento della tifoseria bianca verso la squadra è sempre stato costante a prescindere dagli obiettivi della squadra e del club. I tantissimi abbonamenti sottoscritti, che non erano certo scontati, attestano la grande passione degli spezzini per i colori bianchi. Nel match contro il Venezia, nel maggio scorso, alcuni giocatori arancioneroverdi, a fine gara, hanno esaltato il grande tifo del ‘Picco’, un motivo di orgoglio".

Sabato tornerà Spezia-Frosinone al ‘Picco’ e il pensiero va alla notte magica del 20 agosto 2020.

"È una gara che ritorna dopo 4 anni e inevitabilmente il ricordo di quella partita ha sempre un sapore speciale. A livello calcistico è stata la gioia più grande, alla quale ha fatto seguito la felicità per la salvezza in A. Provo sempre dei brividi a rivedere le immagini di quella sera".

Si confronteranno due ‘nobili’ decadute, ma con differenti potenzialità tecniche visto la forza dei ciociari. Al ‘Picco’ è possibile l’impresa?

"Nel nostro stadio possiamo sempre fare risultato, perché al ‘Picco’ c’è un’atmosfera incredibile. Il Frosinone è un’ottima squadra, composta da tanti giovani talentuosi, guidata da un grande allenatore come Vivarini e con un ds come Angelozzi che è un maestro. Però noi cercheremo di ottenere il massimo e se ci approcceremo alla gara come a Pisa potremo fare bene".

Abbiamo elogiato la sua scelta di tornare a vestire la maglia bianca, benché fosse lanciato verso la Serie A con il Como. "Quando mi ha chiamato lo Spezia ho detto subito sì, dentro di me è scattata la voglia di tornare. Non ho rimpianti per non essere andato in Serie A con il Como dove ho vissuto momenti bellissimi, ma sono felicissimo di essere tornato a casa".

Il suo futuro nel medio periodo allo Spezia lo immagina con la fascia di capitano?

"In primis mi piace interpretare il ruolo di giocatore esperto insieme ad altri, dando l’esempio ai più giovani. Nella nostra squadra ci sono tanti giocatori che possono essere capitani, la fascia è un simbolo importante, la indossai anche a Verona in Serie A, è stato un ulteriore onore averla al braccio a Salerno".

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