Udinese-Napoli 1-1, Success replica nel recupero a Osimhen
A segno i due nigeriani: apre quello azzurro, che poi esce per un fastidio al ginocchio, e chiude il bianconero per un pareggio che rischia di non servire a nessuna delle due squadre
Udine, 6 maggio 2024 - Un anno fa Udinese-Napoli, capitata sempre all'alba di maggio, finì con un 1-1 denso di significati per tutti: per i bianconeri, che brindarono a un campionato senza affanni, ma soprattutto per gli azzurri, che trovarono la matematica dello scudetto. Da allora per entrambe è cambiato il mondo, con i friulani sull'orlo della retrocessione e i partenopei impelagati nella lotta per l'Europa meno nobile e nel mirino della piazza. Il comune denominatore delle due partite si chiama Osimhen, una sentenza contro l'Udinese che non basta neanche stavolta a strappare l'intera posta in palio al Bluenergy Stadium, un risultato che sarebbe stato determinante per sfruttare le frenate di Lazio e Fiorentina. Da un nigeriano all'altro: mentre quello del Napoli esce per un fastidio al ginocchio da valutare, Success firma il secondo 1-1 di fila di Cannavaro, che non ha ancora trovato la ricetta per la salvezza dei friulani, ancora in zona retrocessione, ma che mattoncino dopo mattoncino prova a ricostruire dalle macerie.
Le formazioni ufficiali
Cannavaro sceglie un 3-4-2-1 aperto da Okoye, protetto da Ferreira, Bijol e Kristensen, con Ehizibue e Kamara sulle bande e la coppia Walace-Zarraga al centro: l'unica punta è Lucca, assistito da Samardzic e Brenner. Calzona replica con il consueto 4-3-3 che vede tra i pali Meret, con Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard e Olivera in difesa: la mediana annovera Anguissa, Lobotka e Cajuste, mentre in attacco tocca a Politano, Osimhen e Lindstrom.
Primo tempo
L'Udinese parte forte e al 4' guadagna un corner, battuto da Samardzic: Meret anticipa Kristensen, che commette anche fallo. Anche il Napoli passa dalla bandierina, ma con risultati analoghi: un altro nulla di fatto. Una partita così serrata non può che decidersi su un episodio o un piazzato, come la punizione battuta al 15' da Lindstrom verso il primo palo: Okoye deve allungarsi per evitare la beffa. Poco dopo ci prova Cajuste con una botta da fuori: Kristensen si oppone con il corpo. Al 23' entra in scena Osimhen, che si lancia verso la porta: per arginarlo servono gli interventi di Kristensen prima e Zarraga poi. I bianconeri replicano al 35' con un'azione molto elaborata che parte da Walace e passa per Ehizibue, che a sua volta serve Lucca: Rrahmani rimpalla la conclusione ma serve involontariamente Samardzic, che con un mancino a giro non va lontano dal bersaglio. Al 40' dall'altro lato una botta di Cajuste diventa un assist per la sforbiciata di Lindstrom tanto spettacolare quanto imprecisa. L'Udinese si conferma molto pericolosa dai piazzati: al 44', dagli sviluppi di un corner, Samardzic avanza e serve Bijol, che si gira e sfiora il palo alla destra di un immobile Meret. E' di fatto l'ultima emozione di un primo tempo che di emozioni ne ha viste poche: ancora meno i tiri nello specchio, zero per due squadre chiaramente in difficoltà con i rispettivi obiettivi stagionali.
Secondo tempo
Pronti, via e Zarraga cerca Lucca, che manca l'appuntamento. Sul ribaltamento di fronte è ben più interessante il tentativo di Cajuste: Okoye disinnesca in due tempi, evitando anche l'aggressione di Osimhen. Quest'ultimo, al 50', scambia con Lindstrom prima di incontrare il muro di Bijol: poco male, perché al 51' a sbloccare la contesa è proprio il nigeriano, che di testa svetta proprio tra Bijol e Ferreira e capitalizza al meglio il bel cross di Politano. Cannavaro richiama subito in panchina Brenner e Lucca, rimpiazzati da Success e Davis. L'Udinese accusa il colpo e il Napoli, forte del vantaggio, comincia a gestire la palla con maggiore convinzione e precisione rispetto al primo tempo. Il primo accenno di reazione arriva al 60', quando il neo entrato Success si beve Rrahmani con una finta e scarica un mancino che, grazie a una deviazione, frutta solo un corner: dagli sviluppi del tiro dalla bandierina la palla arriva a Davis, che con una botta angolata chiama Meret al grande intervento. Al 62' Samardzic prova a mettersi in proprio con una sventola dalla distanza che non ha né precisione né fortuna, mentre poco dopo il tentativo di testa di Zarraga si rivela a sua volta fuori dal bersaglio. I bianconeri attaccano ma, così facendo, prestano il fianco alle ripartenze azzurre: al 68' una palla in verticale sembra destinata a Osimhen e in effetti così è, ma Okoye in uscita evita il colpo del ko ai suoi. Cannavaro prova a cambiare ancora inserendo Ebosele per Ehizibue: dal fronte Calzona, soddisfatto di quanto messo in campo dai suoi, tutto tace. In realtà, al 71' gli ospiti rischiano grosso sull'ennesimo tentativo a giro di Samardzic: Meret si conferma ancora in serata molto positiva. L'occasione costringe Calzona a muovere a sua volta qualche pedina: scende un Cajuste molto convincente in particolare nel primo tempo e sale Traorè. La mossa in effetti dà nuova linfa alla manovra del Napoli, che all'80' raddoppia con Osimhen, che si beve Ferreira e insacca: tutto viene però vanificato dall'intervento del VAR, che ravvisa una posizione di fuorigioco del nigeriano, dando così ancora speranza ai friulani. Calzona inserisce Ngonge per Lindstrom, sintomo della voglia di non snaturare il suo Napoli, chiamato ancora ad attaccare a caccia del raddoppio che chiuderebbe, stavolta per davvero, i conti. La missione, tanto per cambiare, all'83' la tenta ancora Osimhen, che scappa a Kristensen e tira solo di potenza ma senza precisione. Cannavaro intanto lancia Zemura per Kamara proprio mentre Calzona è chiamato a sostituire Osimhen, che si ferma per un problema al ginocchio: in luogo del match winner entra Simeone. Esce il giocatore più rappresentativo e il Napoli, nei 5' di recupero assegnati da Aureliano, perde compattezza e grinta: è il preludio al pareggio firmato al 92' da Success, che insacca la palla della disperazione messa in mezzo da Kristensen e non contrastata da nessun azzurro, con Simeone in particolare non molto reattivo. E' la fotografia dei guai difensivi del Napoli, che torna a casa con un pareggio amarissimo che rischia di complicare ulteriormente l'obiettivo Europa. L'Udinese invece, sotto la gestione Cannavaro, raccoglie il secondo 1-1 di fila: forse ancora poco per sperare nella salvezza, ma intanto stavolta sono i bianconeri a rimontare in pieno recupero dopo tante beffe incassate in zona Cesarini.
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