Spiegare il Var? Può servire, ma solo in diretta

Le prime sperimentazioni che coinvolgono gli arbitri chiamati a illustrare le decisioni nei programmi televisivi non hanno placato le polemiche. L’esempio vincente dal rugby: gli spettatori possono sentire le parole dei direttori di gara

di FEDERICO DI MAIO -
16 novembre 2023
Il Var ormai è una presenza fissa

Il Var ormai è una presenza fissa

Poter ascoltare durante programmi televisivi la spiegazione degli arbitri riguardo episodi controversi, contribuisce a placare i numerosi dubbi su alcune scelte dei direttori di gara o non fa altro che sottoporre questi ultimi ad un infinito patibolo mediatico? La chiarezza e la trasparenza delle scelte arbitrali sono sempre state delle prerogative fondamentali per ogni sport. Il mondo del calcio sta andando incontro a numerosi cambiamenti da questo punto di vista, introducendo la possibilità di sentire le spiegazioni su determinate decisioni dagli stessi arbitri e designatori durante programmi post gara.

Poter motivare le scelte tecniche prese dai direttori di gara è sicuramente un fattore positivo. Dare la possibilità a chi ascolta di essere a conoscenza dei criteri arbitrali adottati dalla federazione, aiuta il tifoso ad avere uno strumento in più per non cadere in quelle che, a volte, sono sterili polemiche causate dalla mancanza di nozioni. D’altro canto essendo il calcio uno sport che prevede in molte dinamiche l’interpretazione dell’arbitro, l’esporre periodicamente la spiegazione di episodi di gara, che prevedono una molteplicità di valutazioni, non porterebbe ad altro che ad alimentare un infinito dibattito. Tutto ciò creerebbe un’eterna ghigliottina mediatica, nociva per il corpo arbitrale in termini di pressione di campo, ed eccessivo scetticismo nei confronti di quelli, che come i calciatori, sono dei semplici professionisti. Una soluzione percorribile potrebbe essere la possibilità di ascoltare in diretta i dialoghi di campo, proprio come accade nel rugby. Ciò porterebbe chiarezza e maggior empatia nei confronti del corpo arbitrale, upgrade che sarebbe di fondamentale importanza, oltre a far cessare l’estenuante caccia al labiale che sembra aver fatto il suo tempo. Un’ottima soluzione è stata l’introduzione del commento tecnico arbitrale durante le partite, attuato da un ex arbitro, in grado di poter porre lo spettatore nella comprensione di determinate dinamiche di gioco. Un vero e proprio dilemma che non smetterà mai di essere affrontato, schiacciato dalla necessità di una frangia di persone di dover additare un colpevole, che non è sempre necessario trovare, in quello che è il gioco più bello e seguito del mondo.

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