Venezia-Verona 1-1, Tchatchoua replica a Zerbin

Il derby del Penzo si chiude con un pareggio che scontenta tutti: per entrambe le squadre la zona retrocessione resta una minaccia concreta, e per Di Francesco le rimonte incassate sono una costante

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
27 gennaio 2025
Tchatchoua (Ansa)

Tchatchoua (Ansa)

Venezia, 27 gennaio 2025 - Il peso del match tra Venezia e Verona va ben oltre le rivalità classiche da derby: in ballo c'è una salvezza complicata per entrambe. Di più per i lagunari, che si illudono nel primo tempo con il primo gol in Serie A di Zerbin. Tra Di Francesco e le vittorie ci sono spesso delle rimonte incassate e il copione si conferma nella ripresa, quando Tchatchoua fissa il risultato finale su un 1-1 che scontenta tutti: i padroni di casa restano al penultimo posto, mentre gli ospiti agganciano il Lecce e il Parma a 20 punti, senza tuttavia riuscire ad allontanarsi dalle sabbie mobili.

Le formazioni ufficiali

 Di Francesco sceglie un 3-5-2 aperto da Stankovic, protetto da Candé, Idzes e Haps, con Zerbin ed Ellertsson sulle bande e Doumbia, Nicolussi Caviglia e Busio in mezzo al campo: in attacco tocca invece a Oristanio e Pohjanpalo. Zanetti replica con un 3-4-1-2 che tra i pali vede Montipò, con Daniuliuc, Coppola e Ghilardi in difesa e la coppia Tchatchoua-Bradaric come quinti: all'altezza della mediana ci sono Serdar e Belahyane, con Suslov sulla trequarti e il tandem Tengstedt-Sarr davanti.

Primo tempo

Il Verona parte meglio e al 3' si rende pericoloso sull'asse Serdar-Sarr: il primo imbuca per il secondo, che entra bene in area ma poi vede la sua conclusione murata da Candé. Un cross di Bradaric vede pronto nella presa alta Stankovic, che poi all'11' di piede respinge il tentativo da distanza ravvicinata di Serdar. L'assedio dell'Hellas prosegue con un cross di Bradaric che Tengstedt di testa pizzica soltanto: la palla resta pericolosamente nell'area di casa, ma gli attaccanti ospiti non riescono ad abbattere il muro che si erge davanti a Stankovic, che trema quando vede Zerbin pasticciare sul rinvio. Il dominio gialloblù viene interrotto da un tentativo estemporaneo di Pohjanpalo, che sbatte contro Coppola. Poi riprende il solito copione: dominio Verona, almeno in termini di possesso palla, ma nella fase centrale del primo tempo le occasioni latitano su entrambi i fronti. Quasi dal nulla, al 28' il Venezia passa praticamente alla prima occasione: a segnare è Zerbin, che con il mancino dall'altezza del dischetto del rigore manda nel sacco una precedenza conclusione di Pohjanpalo smorzata da Coppola. La risposta del Verona arriva al 33', quando Tengstedt avanza, supera Idzes ma con il destro manca il bersaglio: il peggio per il numero 11 ospite arriva poco dopo, quando dopo un durissimo contatto con Candé è costretto ad alzare bandiera bianca, lasciando il campo a Kastanos. Il Venezia, sfruttando anche il momento difficile dell'Hellas, prova ad attaccare e guadagna un corner, da cui sviluppi Ellertsson colpisce in pieno Daniuliuc, guadagnando un altro giro dalla bandierina prima della segnalazione del recupero (3') e del duplice fischio dell'arbitro Manganiello, che nel finale di frazione si vede costretto a spegnere diversi focolai di nervosismo.

Secondo tempo

Il Verona prova a rendersi pericoloso con Kastanos, mentre dall'altro lato Zerbin lancia in profondità Doumbia, anticipato dall'ottima uscita di Montipò. Al 57' ancora Kastanos cerca la porta ma trova solo la sagoma di Candé, tra i migliori in campo. Poco dopo un piazzato battuto da Suslov trova il colpo di testa di Coppola, preda di Stankovic. La fase di soffernza per il Venezia non è finita, perché gli ospiti guadagnano una serie di corner chiusa dalla girata di testa di Ghilardi che sfila sul fondo. La prima mossa della ripresa di Zanetti è Mosquera per Bradaric: Di Francesco invece inserisce Zampano per Ellertsson. Al 67' si rinnova il duello tra Serdar e Stankovic: quest'ultimo respinge ma concede un altro corner agli scaligeri. In effetti, i maggiori pericoli spondaospite continuano ad arrivare soltanto dai tanti giri dalla bandierina guadagnati grazie alla bravura dei difensori di casa, oggi quasi impenetrabili. Al 76' il Verona decide di fare sul serio e trova il pareggio con Tchatchoua, che con un tap-in da zona defilata mette nel sacco una palla precedentemente toccata da Sarr su cross di Mosquera, protagonista di una cavalcata poderosa a destra. Proprio Mosquera poco dopo, ma dall'altro lato, sollecita in prima persona i riflessi di Stankovic, che si accartoccia su una conclusione tutt'altro che pericolosa. Ci prova poi Kastanos con un mancino da calcio piazzato, ma il portiere di casa risponde ancora presente. Riparte la girandola delle sostituzioni: sponda Venezia entrano Yeboah e Bjarkason per Oristanio, oggi un fantasma, e Doumbia, mentre dalla panchina del Verona si alzano Rocha Livramento e Lazovic, che rimpiazzano Sarr e Suslov. Nonostante il contraccolpo psicologico incassato, i lagunari tornano in attacco all'85', quando Zampano fa la sponda per Busio, la cui rasoiata viene respinta in allungo da Montipò. Dall'altro lato Kastanos si incarica della battuta di un corner e trova la testa di Coppola, che però non inquadra il bersaglio. Di Francesco poi lancia Carboni e Gytkjaer per Zerbin e Pohjanpalo. Il forcing del Venezia sembra finire con un'azione tambureggiante in area conclusa da una botta rimpallata di Gytkjaer, mentre dall'altro lato, all'inizio dei 4' di recupero, Tchatchoua affonda bene a destra prima di sparare malamente in curva un cross promettente. Al 94' Ghilardi è decisivo nella chiusura su Gytkjaer, entrato benissimo in partita: ne scaturisce un corner battuto da Nicolussi Caviglia e respinto dai pugni di Montipò, che salva così l'1-1 finale che rischia di scontentare entrambe.

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