Violenza in contropiede. Se il tifo sfocia nel sangue. Torna l’allerta negli stadi

Grosso ferito a Marsiglia è solo l’ultimo di tanti episodi nel mondo del pallone. Il fenomeno è riesploso negli ultimi anni: dai campi esteri fino a casa nostra.

31 ottobre 2023

Il sangue e il dolore. Le mani portate al viso: dietro c’è il volto di Fabio Grosso che ha appena visto da vicino il lato oscuro del calcio. Quello dove violenza e pallone si accostano come mai dovrebbe succedere, sempre di più negli ultimi anni. Il giornale sportivo francese L’Equipe sbatte in prima pagina il volto dell’azzurro campione del mondo (oggi mister del Lione) tumefatto l’altra sera a Marsiglia e titola: "Il disgusto e la vergogna". Solo 3 settimane fa era stata sospesa la sfida fra Montpellier e Clermont dopo il lancio di un razzo in campo. E ancora, il 24 settembre scorso, al Parco dei Principi, erano stati i tifosi del del PSG a scatenarsi con cori omofobi, anche loro contro il Marsiglia.

Ma succede da tempo che l’aggressività del tifo macchi lo sport, con arresti e incidenti che in Inghilterra, secondo il Times, sono aumentati quasi del 50%. Come quando il pullman dei giocatori del Borussia Dortmund, nel 2017 ha rischiato di diventare una trappola. I gialloneri erano diretti al Signal Iduna Park per affrontare il Monaco ai quarti di finale di Champions. Poi il mezzo è stato investito da tre esplosioni a lato della strada. Bombe, piazzate da Sergej Wenergold, che sperava di trarre profitto dal crollo delle azioni della squadra. Il difensore Marc Bartra, ne uscì ferito. Quattrodici anni di carcere, invece, per l’attentatore.

Nel febbraio 2022 è un’altra bomba a scuotere il mondo del pallone. Accade al Bahia, squadra brasiliana diretta a Fonte Nova per la partita contro il Sampaio Correa. Ferito il portiere Danilo Fernandes, che giocherà comunque il match vincendolo. Il fenomeno, quello del tifo violento, secondo una recente indagine del Times, è riesploso dopo il Covid. "Usciti dal lockdown abbiamo iniziato a notare gruppi di ragazzi di 14 e 15 anni così come adolescenti più grandi, che sono entrati nei gruppi peggiori del mondo del calcio", spiega l’ispettore Craig Berry, intervistato dal quotidiano.

E nemmeno i nostri campionati ne sono esenti. Lo scorso 13 maggio, una sassaiola seguita dal lancio di fumogeni aveva preso di mira il pulman del Palermo in trasferta a Cagliari.

Scontri fra tifosi, citarne uno per spiegarne tanti: una rissa a colpi di bastone e coltello, tra ultrà romanisti e napoletani, lo scorso gennaio all’autogrill sull’A1. Uno degli ultimi, uno dei tanti, che ci fanno dire (come ha dichiarato ieri il presidente Fifa Infantino): "Non c’è spazio per la violenza nel calcio, dentro e fuori dal campo".

Gabriele Tassi

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