Vis: la partita speciale di Edoardo Grosso: "Io, giocatore a Sestri con sangue pesarese"

Il giovane difensore centrale dei liguri, tra i migliori in campo: "Una emozione giocare al Benelli, vivo questa città da quando ero bambino" .

20 dicembre 2023

Per Edoardo Grosso, 21 anni, quella di domenica contro la Vis è stata una gara particolare. Lui, difensore centrale del Sestri Levante, ha sangue pesarese nelle vene: "Mia nonna Clara Del Bianco è di Pesaro e in questa città ho sempre passato le vacanze e non solo. Quando gli impegni calcistici lo permettono torno spesso". Un tuffo nei ricordi: "Sì, un tuffo anche ai bagni Sergio, ora Bea beach, dove ho tirato i primi calci con i miei amici, con papà che mi lanciava il pallone. A Pesaro sono cresciuto anche atleticamente grazie ad amici come Mauro Manzini, il preparatore che per quattro estati mi ha tenuto in forma". Gli amici di Pesaro, Diego De Santis, vicino di ombrellone, Gianluca Spadola ed altri erano al "Benelli" a vederlo contro la Vis: "Bravo, hai giocato benissimo, con carattere", il parere unanime. Papà Stefano, con moderazione: "Diciamo che ce la siamo cavata e che era una domenica particolare, siamo pesaresi dentro". La carriera di Edoardo inizia nelle giovanili del Genoa (città dove abita con la sorella Carlotta, il papà Stefano, la mamma Chrystel, di origine belga) per quattro anni, per poi passare all’Entella, quindi un anno in D al Sestri (21-22) e l’anno scorso ad Arzignano in C, di qui tre mesi in prestito alla Fidelis Andria. Il suo ruolo è centrale difensivo, con licenza di play arretrato (ha smistato dodici palloni dal basso domenica, senza mai sbagliare): "E’ andata bene – dice Edoardo –, personalmente penso di avere retto il confronto fisico con i due attaccanti della Vis che sono il fulcro del loro gioco, perché Pesaro cerca per tutta la partita la palla verticale sulle punte. Per come si era messa è un punto guadagnato. Se fossimo passati in vantaggio noi e ci avessero ripresi al 94’, magari sarei arrabbiato. Invece va bene così, il calcio è questo. Era uno scontro diretto e alla fine non ci siamo fatti male a vicenda". Tra Karlsson e Sylla "devo dire che entrambi allo stesso modo mi hanno impegnato, sono giocatori abbastanza simili". Grosso rivede gli episodi dei due gol subiti: "Nel secondo ho tentato il pressing ma l’assist è passato tra sette persone, però anche se avessi deciso di non accentuare la pressione non ci sarei arrivato. Ma al di là di tutto penso che sia difficile affrontarci, giochiamo palla a terra, creiamo occasioni e attacchiamo con tanti uomini. Giocando così ci si può salvare". La Vis? "Mi è parsa compatta, tosta, rognosa, con buone individualità tecniche dal centrocampo in su che possono creare la giocata. Credo possa salvarsi". In famiglia sono arrivati complimenti: "Sì, mi hanno detto che ho fatto una buona gara e che mi sto ritagliando uno spazio". Tra i messaggi quello di "Michele Sodani, ex portiere delle giovanili della Vis, Michele Cruciani e poi di Mauro Manzini, che è stato mio preparatore". Domenica sera Edoardo ha festeggiato a cena con la pizza Rossini a casa di Francesco Fabbri, "ex giocatore della Vis nella giovanili, un mio amico. A Pesaro tornerò appena avrò giorni liberi, e sicuramente la prossima estate, al bea beach, con gli amici".

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