Vis, niente vetta: la Ternana infrange il sogno

Gli umbri passano per 2-0 al Benelli con un rigore e una punizione. Pesaro cade dopo tre vittorie, ma lottando, e i tifosi applaudono

21 settembre 2024
Vis, niente vetta:  la Ternana infrange il sogno

Gli umbri passano per 2-0 al Benelli con un rigore e una punizione. Pesaro cade dopo tre vittorie, ma lottando, e i tifosi applaudono

VIS

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TERNANA

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VIS (3-4-1-2): Vukovic; Palomba, Tonucci (21’ st Neri), Coppola; Zoia (34’ st Gambino), Di Paola (21’ st Tavernaro), Pucciarelli, Paganini; Orellana (38’ st Okoro); Nicastro, Cannavò. All.

Stellone. A disp. Munari, Bove, Nina, Molina, Ceccacci, D’Innocenzo, Obi, Forte, La Rosa.

TERNANA (4-2-3-1): Vannucchi; Casasola (41’ st Patanè), Loiacono, Capuano, Tito; Damiani, Corradini; Romeo (42’ st Donati), Curcio (15’ st De Boer) Cicerelli (30’ st Maestrelli) Cianci (30’ st Ferrante). All. Abate. A disp. Vitali, Mattheus, Carboni, Krastev, Martella, Donnarumma.

Arbitro: Lovison di Padova.

Reti: 44’ pt Cicerelli rig., 20’ st Capuano.

Note - Spettatori 2.008 (ospiti 34), incasso 18.070 euro (14.381 al botteghino); un minuto di raccoglimento per Totò Schillaci; ammoniti Capuano, Di Paola, Nicastro, Cianci, Cannavò, Paganini; angoli 6-1; recupero 1’ + 5’.

Appressatasi all’alta classifica, la Vis viene ricacciata indietro. Prima sconfitta casalinga della gestione Stellone. Non è una bocciatura, ma la presa d’atto che contro certi avversari non sono ammessi errori. I suoi la Vis li ha pagati cari, mentre la Ternana ha dimostrato consistenza sul campo e soprattutto tenuta mentale, per nulla condizionata dalle vicende societarie. Hanno deciso gli episodi, bravo chi li fa girare a proprio favore. Un rigore e una palla inattiva, a spezzare un equilibrio che a un certo punto sembrava promettere bene per i biancorossi.

Grande atmosfera al Benelli con oltre duemila spettatori e il Prato gremito. Stellone mette subito in campo il meglio di cui dispone e l’esperienza che serve. Su Cianci c’è Tonucci, gli esterni sono a piede invertito. Con Di Paola al fianco, Pucciarelli agisce più indietro, anche per assicurare coperture preventive. Davanti, Nicastro fa coppia con Cannavò. La Vis si fa preferire a lungo, quando esprime aggressività abbinata alla qualità. Le soluzioni arrivano sia dalle fasce che dal centro, grazie alle giocate sullo stretto. Il difetto è nei dettagli, perché i cross non trovano deviazioni e le conclusioni (un paio pericolose di Orellana e Cannavò) non trovano la porta. Neppure Di Paola su punizione (barriera), col pubblico a invocare un’altra prodezza. Il livello dello scontro impone di alzare l’asticella, la Vis incappa invece in qualche sbavatura di troppo: palle perse soprattutto. Sanguinosa quella di Paganini, regalata a Curcio in chiusura di tempo: cross in area, Palomba devia sporco e Di Paola va a contatto con Cianci al limite dell’area. Per Lovison è rigore, che Cicerelli trasforma irridente col cucchiaio. Poco prima, Corradini aveva sganciato un missile respinto da Vukovic.

Da qui in avanti le Fere non mollano più l’osso. Ci riprovano su angolo, girata di Cianci sventata sulla linea da Nicastro. E colpiscono poco dopo: Coppola commette fallo sul lato corto, la

punizione di Cicerelli trova la testa di Capuano che brucia Tonucci. Da qui in avanti risultato

blindato, ma c’è l’orgoglio della Vis a rischiare di riaprirlo: la sorte non aiuta quando Paganini sugli sviluppi di una punizione centra la traversa in rovesciata e sulla ribattuta Nicastro vede il colpo di testa sventato da Tito. Quando Di Paola vede la botta da fuori respinta dall’arbitro (invadente). Quando Pucciarelli non inquadra la porta. E infine quando Puccia libera Neri in area il cui tiro viene sporcato. Con la Vis sbilanciata, la Ternana in contropiede si divora più volte il terzo gol. Finisce comunque con l’applauso del pubblico ai biancorossi, convincenti per quasi un tempo, e poi molto generosi e sempre sul pezzo. Anche se qualche elemento è sfumato alla distanza, vedi Orellana, e qualcun altro non è apparso sempre lucido. Ma questo è il livello del girone. Ce ne saranno altri, di avversari così, altroché.

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