Strade Bianche 2025, Pogacar fa tris (con caduta impressionante). L'ordine d'arrivo
Lo sloveno vince per la terza volta la corsa senese e lo fa a dispetto di una scivolata. Pidcock non ne approfitta ed è secondo davanti a Wellens. A Vollering l'edizione femminile

Tadej Pogacar durante la Strade Bianche 2025 (Ansa)
Siena, 8 marzo 2025 - Un anno fa Tadej Pogacar scattò sul Monte Sante Marie e andò a vincere dopo un assolo di oltre 80 km. Stavolta, sempre al medesimo punto, la prima accelerata la dà Tom Pidcock, con lo sloveno nelle insolite vesti di inseguitore. I due trovano per strada Connor Swift, l'ultimo reduce dei fuggitivi del mattino, e il terzetto prosegue compatto fino a 49 km dalla fine, quando l'uomo più atteso scivola in una curva in discesa. Seppur sanguinante e dopo il cambio bici, Pogacar si riporta sulla ruota di Pidcock, con Swift che dei tre ha curiosamente la peggio. I due protagonisti di giornata proseguono d'accordo fino al secondo passaggio sul Colle Pinzuto, sul quale Pogacar attacca, facendo il vuoto nonostante una giornata non esattamente fortunata: nonostante questo, il corridore dell'UAE Team Emirates XRG (che completa la festa portando sul podio Tim Wellens) vola in trionfo a Piazza del Campo e si prende la Strade Bianche 2025, portando a 3 (come un mostro sacro come Fabian Cancellara) i suoi successi in totale in questa corsa ricca di insidie: al secondo posto si accomoda Pidcock, che forse avrà qualche rimpianto per non aver sfruttato la giornata non proprio di grazia del fuoriclasse ancora imbattibile nonostante i graffi e il sangue. Pochi, pochissimi, i sussulti italiani, e la cosa purtroppo ormai non è una novità: Alberto Bettiol, Diego Ulissi e Christian Scaroni (per lui sospetta frattura della clavicola), la sorpresa di inizio stagione, fanno fuori a causa di una caduta, mentre il migliore degli azzurri al traguardo di Siena è Mattia Cattaneo, a distanza siderale dai migliori, che a loro volta arrivano alla spicciolata. In precedenza, aveva avuto luogo anche l'edizione femminile, che ha visto il successo di Demi Vollering davanti ad Anna Van Der Breggen e Pauline Ferrand-Prévot, curiosamente due atlete che tornano quest'anno alla strada dopo una lunga assenza: niente da fare per l'Italia, che piazza Silvia Persico come migliore rappresentante e ben più lontana dalle migliore una Elisa Longo Borghini in difficoltà già sulla salita delle Tolfe.
La cronaca
La prima accelerata la sferra Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), che però non riesce a entrare nella fuga che si forma sul primo tratto in sterrato, quello di Vidritta: a comporlo ci sono Johan Price-Pejtersen (Alpecin-Deceuninck), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Connor Swift (Ineos Grenadiers), Simone Petilli (Intermarché-Wanty), Albert Withen Philipsen (Lidl-Trek), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Pepijn Reinderink (Soudal Quick-Step), Anders Foldager (Team Jayco AlUla) e Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team), mentre la prima caduta vede coinvolto Javier Serrano (Team Polti VisitMalta). Le forature non fanno sconti a diversi protagonisti, mentre una caduta in gruppo vede protagonisti Diego Ulissi (XDS Astana Team), che poi si ritira insieme a Christian Scaroni (XDS Astana Team) e Davide De Pretto (Team Jayco AlUla). Poco prima dell'inizio della salita di Montalcino (6,5 km con una pendenza media del 4,8%) cade anche David Gaudu (Groupama-FDJ), che si ritira. Proprio in questa fase il plotone comincia a ricucire sulla fuga, che aveva guadagnato un vantaggio massimo di oltre 5'. A parte qualche scaramuccia tra i battistrada, come da previsioni la corsa si accende sul Monte Sante Marie, dove attacca come un anno fa Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG): alla fine stavolta mancano 78,5 km e, giusto per rimarcare le differenze con la scorsa edizione, alla ruota dello sloveno si porta subito Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), anzi, in un certo senso il primo ad accelerare. I due sembrano poter proseguire la propria azione in solitudine, ma Swift, fuggitivo della prima ora, li raggiunge. Il colpo di scena si verifica a 49 km dal traguardo, quando Pogacar, all'imbocco del tratto di Monteaperti, cade in una curva in discesa, con Swift che ne segue la traiettoria pur senza finire sull'asfalto: si spiana così la strada a Pidcock, specialista quando la strada scende. Lo sloveno, dopo aver cambiato la bici, riparte e si getta all'inseguimento del nuovo battistrada, raggiungendo facilmente per primo Swift su uno strappo in salita. Un po' a sorpresa, Pidcock rallenta in cima al Colle Pinzuto e aspetta il ritorno dalle retrovie di Pogacar: curiosamente, al netto delle ferite del campione iridato, l'unico a rimetterci è Swift, ora distaccato di oltre 30''. La situazione resta immutata fino al nuovo passaggio sul Colle Pinzuto, sul quale Pogacar prova a scattare: Pidcock inizialmente tiene prima di mollare qualcosa a 18,5 km dal traguardo. L'UAE Team Emirates XRG pregusta il colpo grosso in ottica podio e così Tim Wellens si avvantaggia sugli altri inseguitori. A Piazza del Campo si presenta, ed è la terza volta totale, Pogacar, che vince davanti a Pidcock e Wellens. Via via arrivano poi tutti gli altri, alla spicciolata e tutti separati da una manciata di secondi e, come di routine ormai nel ciclismo, l'attesa per vedere comparire la sagoma di un italiano non è proprio breve: l'onore tocca a Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step).
Ordine d'arrivo Strade Bianche 2025
1) Tadej Pogacar (UAD) in 5h13'58" 2) Tom Pidcock (Q36) +1'24" 3) Tim Wellens (UAD) +2'12" 4) Ben Healy (EFE) +3'23" 5) Pello Bilbao (TBV) +4'20" 6) Magnus Cort Nielsen (UXM) +4'26" 7) Gianni Vermeersch (ADC) +4'29" 8) Michael Valgren (EFE) +4'37" 9) Lennert Van Eetvelt (LOT) +4'47" 10) Roger Adrià (RBH) +5'06"
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