Ciclismo, Froome: "Sarebbe bello chiudere la carriera alla Vuelta"

Il keniota si apre a Marca, ammettendo la prossimità del ritiro: "Amo quella corsa e vorrei salutare così. Ma l'affetto della gente mi rende già felice"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
22 dicembre 2024
Chris Froome (Ansa)

Chris Froome (Ansa)

Roma, 22 dicembre 2024 – Per sua espressa dichiarazione, prima di ritirarsi, cosa che potrebbe accadere in un futuro relativamente viicno, vorrebbe partecipare ad almeno un ultimo Grande Giro, la specialità della casa: il protagonista è Chris Froome, che non a caso lascia intendere la speranza di esserci alla Vuelta 2025, corsa che dunque potrebbe avere un valore storico per lui e per l'intero ciclismo.

Le dichiarazioni di Froome

 Ai microfoni di Marca, il nativo di Nairobi ha confermato parte dei suoi programmi per la prossima stagione: forse più degli auspici che una vera agenda già stilata. "Sarebbe fantastico partecipare a un ultimo Grande Giro in quella che potrebbe essere la mia ultima stagione. Sarebbe bello chiudere così la carriera. Parlando della Vuelta, ho bellissimi ricordi: l'ho vinta 2 volte e quella del 2017 è stata probabilmente la più difficile, considerando che poche settimane prima avevo vinto il Tour de France. Avevo provato varie volte a fare la doppietta e in quell'occasione, a fatica, mi era riuscita". In realtà, Froome è andato ben oltre quel risultato, perché è nella ristretta cerchia di corridori ad aver vinto tutti i Grandi Giri: da qui la voglia di chiudere proprio su un palcoscenico simile. "Molte persone mi vogliono ringraziare per i momenti e i ricordi che ho lasciato loro. E anche molti giovani vengono da me e mi dicono che hanno cominciato ad andare in bici guardando me: questo mi basta a rendermi felice".

Le dichiarazioni di O'Connor

Da chi nel 2025 non cambierà squadra, restando all'Israel-Premier Tech, a chi vestirà una nuova casacca e per la precisione quella del Team Jayco AlUla: è il caso di Ben O'Connor, che ai microfoni di Wieler Revue ha dichiarato un'estrema fiducia nei propri mezzi al punto da ritenersi non troppo lontano da fenomeni come Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. "In alcune giornate sono convinto di potermi avvicinare a loro, pur non avendo le stesse qualità fisiche. Non organizzo il mio calendario in base al loro. Potrei farlo, ma per me il Tour de France è la corsa più importante in assoluto e non ci rinuncio. Con questi campioni si può solo continuare a lavorare, sperando di batterli: può succedere ancora di più nelle corse di un giorno, dove si può essere più aggressivi e alle quali vorrei partecipare in maniera più capillare". O'Connor parla poi delle prime settimane alla corte della nuova squadra. "Sta filando tutto liscio e c'è un buon dialogo con i dirigenti, che è importante. Forse in corsa questa cosa non aiuterà molto, ma a livello personale è fondamentale e noto già delle differenze con il passato perché qui mi sento a mio agio e totalmente me stesso, oltre che più tranquillo".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su