Ciclismo, Vettel partecipa (in incognito) a una gara di mountain bike

A sorpresa il tedesco figura negli iscritti alla Swiss Epic con il nome di Seb Sprater, aggiungendosi così a Bottas nell'elenco dei piloti di F1 appassionati di bici

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
26 agosto 2024
Sebastian Vettel (Ansa)

Sebastian Vettel (Ansa)

Roma, 26 agosto 2024 - Il legame tra le due ruote della bici e le quattro delle monoposto di Formula 1 è forte: basti pensare a Valtteri Bottas che, al debutto nella disciplina, si è subito qualificato ai Mondiali di gravel in programma a inizio ottobre. Dalla bici per lo sterrato a quella dalle ruote grasse, che nei giorni scorsi, per la precisione alla Swiss Epic, ha visto la partecipazione di Sebastian Vettel. Tra l'altro sotto falso nome.  

I dettagli

  Il tedesco, quattro volte campione iridato di F1, ha preso parte alla più importante corsa a tappe dedicata alla mountain bike con il nome di Seb Sprater: un mix tra il proprio nomignolo e il cognome della moglie Hanna. Grazie all'arma dell'incognito, Vettel ha concluso in 5 giorni la gara, costituita da 340 km da affrontare e da più di 11.000 metri di dislivello, insieme a Maik Sparmann, presentato dal diretto interessato come un amico di infanzia con il quale oggi trascorre anche 5 ore al giorno in bici. Alla fine, i due, forti dei riflettori spenti per ovvi motivi, hanno portato a termine l'impresa: per l'immensa gioia di 'Seb Sprater', che non ha nascosto la propria passione per la bici. "Mi piace andarci e lo faccio anche spesso, anche se poco in mountain bike. Ho visto questa sfida e mi è piaciuta: abbiamo faticato, anche perché non sono riuscito a prepararmi come avrei voluto per un appuntamento per me inedito, ma ci siamo gustati anche i meravigliosi paesaggi svizzeri". Insomma, l'ex ferrarista ha affrontato la sfida in mtb con lo spirito giusto: fatica, sudore, serietà ma anche divertimento e fuga dalle pressioni dopo una vita ad altissima velocità. Un andamento, per ovvi motivi, difficile da tenere sulle due ruote a pedali. "Ogni tanto ci siamo fermati, specialmente nel primo giorno. Mi sono divertito e ne è valsa la pena: ora ho le gambe stanche, ma mi sento bene".

Il precedente di Bottas

  Chissà se a ottobre l'ex collega in monoposto (e ormai collega in bici) Bottas userà le stesse parole per descrivere l'avventura iridata nelle Fiandre, raggiunta grazie al sesto posto nella Swartberg 100. In realtà, la presenza del finlandese, compagno della professionista Tiffany Cromwell (due tappe vinte in carriera al Giro d'Italia Women), è tutta da confermare, ma quel che è certo è che nel weekend del 5-6 ottobre, quello in cui è in programma il Mondiale gravel, la Formula 1 e i suoi impegni non ci saranno. Dunque, almeno in teoria, bandiera a scacchi per Bottas, che si è avvicinato alla bici da sterrato in buona compagnia di altri volti noti dello sport e dello stesso ciclismo su strada: su tutti Wout Van Aert, Matej Mohoric, Alejandro Valverde, Niki Terpstra, Simone Velasco, Alessandro De Marchi e Daniel Oss, impegnati in maniera più o meno costante in una disciplina in costante ascesa.

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