Ciclismo, Vingegaard: "Quest'anno ero davvero esausto dopo il Tour"

Il danese, spesso criticato per correre poco al di fuori della Grande Boucle, spiega l'agonia di quest'estate: "Pedalavo ma mi sentivo vuoto"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
25 novembre 2024
Jonas Vingegaard (Ansa)

Jonas Vingegaard (Ansa)

Roma, 25 novembre 2024 - Spesso lo si accusa di uscire presto di scena dalla stagione, a sua volta imperniata soltanto sul Tour de France. Per smentire la seconda parte di questa diceria, in cantiere nel 2025 potrebbe esserci il debutto al Giro d'Italia, mentre la prima, almeno per quest'anno, ha un'attenuante bella grossa fornita proprio dal diretto interessato: Jonas Vingegaard torna infatti alla scorsa Grande Boucle e, soprattutto, alle scorie che aveva lasciato.  

Le dichiarazioni di Vingegaard

  Come affermato ai microfoni di Ekstra Bladet, tutto parte dalla caduta al Giro dei Paesi Baschi che ha poi inficiato il resto dell'annata e in particolare il grande obiettivo, che ha poi preso la via di Tadej Pogacar. "Dopo il Tour de France ero esausto come non lo sono mai stato prima, e questo mi ha imposto una pausa, anche se poi mi sono tuffato subito nel Giro di Polonia, dove è andata bene pur correndo a livelli lontani dai miei. Sentivo comunque che stavo pedalando a tutta e che avevo poche cose dentro. Avevo dato tutto per preparare la Grande Boucle ed ero esausto". Quindi, per una volta, il danese trova l'attenuante per aver saltato il resto della stagione e in particolare i Mondiali. "E' arrivata la mia seconda paternità e quindi, unendo questi due fattori, ho capito che la mia stagione era finita lì".

Le dichiarazioni di Vollering

  A livello femminile, il 2024 è stato sfortunato anche per Demi Vollering, alla quale nel Tour de France Femmes è andata ancora peggio del danese: secondo posto alle spalle di Katarzyna Niewiadoma per appena 4'' e anche in questo caso con di mezzo una caduta, avvenuta però proprio durante la Grande Boucle. "Quest'anno a livello di squadra abbiamo corso su due piani paralleli: uno per me e uno per Lotte Kopecky. Io do il meglio quando c'è una comunicazione chiara e in questa stagione a un certo punto ho pensato che per me fosse finita". Neanche il ritorno in gruppo della sua quasi ex direttrice sportiva Anna Van Der Breggen, appreso solo tramite i media, ha aiutato il clima in casa Team SD Worx. Anzi. "Mi sono sentita frustrata. Sapeva che l'anno prossimo sarebbe stata una mia rivale e non me l'aveva detto, ma io ho provato comunque a stare dalla parte della squadra, che mi ha fatto crescere molto. Ma è stata dura". In particolare al Mondiale. "Mi vergognavo di come avevo corso. Avevo sbagliato tutto ciò che potevo. Volevo vincere e non ho azzeccato una mossa. Mi sentivo già in colpa - continua Vollering - e la marea di reazioni negative non ha aiutato". Per fortuna dell'olandese, l'anno prossimo si gira pagina con il passaggio alla FDJ Suez. "Sono molto motivata. Voglio dimostrare di essere una brava ciclista, ma anche una leader. Dovrò affrontare le corse osando un po' di più nel contesto di quest'altalena emotiva chiamata ciclismo".

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