Ciclismo, il 2025 di Ganna: gli obiettivi della primavera
Prima della probabile partecipazione al Giro d'Italia, il piemontese, al debutto il 5 febbraio in Francia, darà l'assalto a Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix
Roma, 7 gennaio 2025 – Il 2024 non è andato secondo gli auspici, ma Filippo Ganna non si fa buttare giù dal recente passato e lavora per un 2025 decisamente migliore. Il primo step è il ritiro in Gran Canaria per rifinire la preparazione in vista del debutto in stagione, ormai non più così lontano.
Il programma del 2025 di Ganna
Il piemontese affinerà sull'isola, dove resterà fino al 18 gennaio, le sue abilità a cronometro grazie a Dario David Cioni, addetto proprio alle corse contro il tempo in casa Ineos Grenadiers. Poi Top Ganna tornerà a casa per qualche giorno prima di recarsi ancora in Spagna, per la precisione a Denia, per un training camp insieme al resto della squadra. Quindi sarà la volta delle gare, con l'esordio atteso all'Etoile de Besseges, in programma dal 5 al 9 febbraio in Francia. Il focus della prima parte della primavera è tutto sulla Milano-Sanremo, a sua volta la prima corsa nel mirino di un certo Tadej Pogacar, che nelle scorse settimane si era visto da quelle parti per una rifinitura insieme agli amici (e rivali) Michael Matthews e Matteo Trentin: l'appuntamento è per il 22 marzo, mentre per la Parigi-Roubaix, altro obiettivo di Ganna (stavolta senza l'ostacolo del fuoriclasse sloveno), bisogna aspettare il 13 aprile. Poi verosimilmente il detentore del record dell'ora sarà al Giro d'Italia, ma per il momento il focus è tutto sulle Classiche di primavera, quelle che notoriamente possono indirizzare, in un senso o nell'altro, un'intera stagione. Specialmente per un corridore come Ganna che per espressa dichiarazione, arrivato alla soglia dei 29 anni, vuole dimostrare a se stesso e all'intero mondo del ciclismo di sapere fare molto di più che vincere 'solo' a cronometro.
Le dichiarazioni di Pithie
Dalla Groupama-FDJ alla Red Bull-Bora-Hansgrohe: un bel salto in avanti che Laurence Pithie, intercettato dai microfoni di CyclingNews, dimostra di non temere. Anzi. "La mia squadra precedente è sempre stata entusiasta dei miei risultati, mentre a me è rimasta la delusione di non essere riuscito a vincere. Ho dimostrato di avere la giusta potenza quando le corse diventano dure e combattive, ma devo riuscire a migliorare negli sforzi prolungati nelle fasi finali delle gare. Comunque, ringrazierò sempre lo staff della Groupama-FDJ, di cui non dirò mai nulla di negativo, perché sono stati gli unici a darmi fiducia quando sono arrivato in Europa. Devo ammettere però che a volte ho fatto fatica a comunicare le mie idee, cosa non facile quando dall'altro lato si parla solo francese. Inoltre - continua il neozelandese - i loro direttori sportivi erano tutti un po' anziani e fissati con le loro prese di posizione e quando proponevi qualcosa di nuovo venivi quasi sempre ignorato. Qui alla Red Bull-Bora-Hansgrohe invece ci sono molti dirigenti freschi di ritiro dalla bici, e quindi qui mi sento di poter essere davvero me stesso".
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