Ciclocross, Van Der Poel apre il 2024 con l'ennesima vittoria

L'olandese ricomincia da dove aveva lasciato e si impone anche a Baal. Secondo Van Aert, che lo difende sul 'caso sputo': "Se ha agito così dev'essere successo qualcosa di importante"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
2 gennaio 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 1 gennaio 2024 - Anno nuovo, vita vecchia: è il caso di Mathieu Van Der Poel, che come tutti l'1 gennaio cambia il calendario appeso in camera ma non il proprio rendimento letteralmente strepitoso nella stagione di ciclocross, che nella prima gara del 2024 lo vede ancora una volta alzare le braccia al cielo.  

I dettagli

  Il contesto è quello della quarta manche dell'X20 BadkamersTrofeem di Baal, dove l'olandese ha fatto subito e senza appello il vuoto, conquistando l'ottava vittoria in altrettante apparizioni nel fango. Un dato su tutti per esplicitare la portata del trionfo: il secondo classificato, guarda caso proprio l'eterno rivale Wout Van Aert, è distanziato di ben 1'54'', con Pim Ronhaar a chiudere il podio di giornata con un ritardo a sua volta di 2'44''. Curiosamente, proprio l'acerrimo nemico (ma solo in corsa) Van Aert appena poche ore prima, ai microfoni di Het Nieuwsblad, si era speso per difendere Van Der Poel sull'ormai famigerato 'sputo-gate' nato negli ultimi metri della tappa di Coppa del Mondo di Hulst. "La gente che viene soltanto per insultare i corridori è meglio che stia a casa. Penso che sia un peccato: non posso dire altro se non che Mathieu di solito riesce a controllarsi molto bene e se non l'ha fatto è perché probabilmente è successo qualcosa di importante". Anche nel ciclismo esiste dunque il tifo contro tristemente diffuso in altri sport: a farne le spese stavolta è stato il fuoriclasse olandese, a detta sua bersagliato da un gruppo belga, reo di aver fischiato, insultato e forse anche tirato liquidi simili alla birra ma di altra fattura.

Hofstede si ritira

  Si resta in casa Visma-Lease a Bike, in queste ore tanto citata anche per la triste vicenda dell'assassinio di Melissa Hoskins, moglie di Rohan Dennis, per un'altra notizia: l'inatteso ritiro di Lennard Hofstede, che a soli 29 anni appena compiuti e alla vigilia dell'inizio della nuova stagione decide di appendere la bici al chiodo. Con tanto di motivazioni forti che non lasciano spazio a molti rimpianti. "Voglio essere chiaro: la mia non è stata una decisione né triste né difficile. Ci pensavo da tempo ed è maturata lentamente: ultimamente non ho mai trovato la forma giusta e ho perso il piacere di correre, che è l'essenza del nostro lavoro. Proprio per questo, ritirarmi mi sembra la scelta più corretta. Ringrazio per le emozioni vissute in un team, il Visma, che mi mancherà tanto e per le tante fantastiche esperienze fatte, che mi fanno fermare con un sorriso". Termina quindi davvero con un lieto fine la carriera dell'olandese, che si ritira senza aver messo alcun successo in carniere da professionista ma con gli encomi che merita ogni gregario. Hofstede si è infatti rivelato un prezioso scudiero nei Grandi Giri, con 5 presenze totali a referto: 1 al Giro d'Italia (nel 2018) e ben 4 alla Vuelta (nel 2017, nel 2019, nel 2020 e nel 2021).

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