Freccia Vallone 2024, Niewiadoma vince la gara femminile. Longo Borghini terza
La polacca si sblocca dopo un digiuno di quasi 5 anni e, sul Mur de Huy, precede Vollering e proprio la piemontese
Huy (Belgio), 17 aprile 2024 - Mentre a livello maschile aveva vinto la sorpresa Stephen Williams, la Freccia Vallone 2024 in salsa femminile premia un nome ben più noto, quello di Katarzyna Niewiadoma, atleta che sempre presente nel circuito e spesso piazzata nelle gare principali ma di fatto a digiuno dal 2019: completano il podio Demi Vollering ed Elisa Longo Borghini.
La cronaca
Come già successo due ore prima ai colleghi maschi, è ancora una volta il terribile Mur de Huy a decidere la contesa. Il primo tentativo di scatto è di Longo Borghini, ma stavolta la sua pedalata si rivela abbastanza legnosa per fare il vuoto: passano dunque Vollering, in leggera ripresa comunque una lontana parente della schiacciasassi della primavera 2023, e soprattutto il folletto Niewiadoma, che in quanto più leggera di peso dell'intero lotto delle migliori riesce a spuntarla su pendenze da paura. Le stesse sulle quali ci si aspettava tanto da Gaia Realini per il medesimo motivo: bene invece Marta Cavalli, nona nella corsa vinta nel 2022. Da paura è stata l'intera giornata nelle Ardenne, con la gara femminile partita proprio mentre scoppiava una bufera di neve, grandine e pioggia: emblematiche e drammatiche (ma con un lieto fine comunicato subito dalla Lidl-Trek) le immagini del ritiro, a livello maschile, di Mattias Skjelmose, in evidente stato di ipotermia nonostante, in quanto danese, in teoria abituato a certe temperature. A dispetto della giornata da tregenda, tra le ragazze partono in tre (Sara Martin, Elena Hartmann e Julie Van De Velde), ma la vera corsa in questi casi è nelle retrovie, dove man mano si scremava il gruppo delle migliori. Il tutto prima del giudice supremo, il Mur de Huy, che spezza l'incantesimo di Niewiadoma dopo quasi 5 anni di digiuno.
Le dichiarazioni di Williams
Dalla sofferenza di Skjelmose e di tanti altri alla serenità di altri corridori, che invece nel clima invernale ci hanno sguazzato: proprio come Williams, che curiosamente a gennaio si era imposto, sempre a sorpresa, nel caldo torrido del Tour Down Under 2024, dimostrandosi quindi un corridore che ama le temperature estreme. "Mi sono goduto la corsa in queste condizioni: vincere qui è speciale, ma non è stato facile perché nel momento in cui avevo deciso di partire mi sono trovato davanti un blocco di corridori da superare". Le gambe del britannico erano così buone da superare quest'altro ostacolo, oltre al ritorno in pompa magna di Kévin Vauquelin. "Sono stato contento di resistere fino alla fine. Ho poche parole perché l'emozione è veramente tanta. Vincere una gara di ciclismo è già speciale: figurarsi una Classica come questa". Il migliore degli italiani è stato Davide Formolo, 24esimo, nella giornata in cui, quasi in contemporanea, al Tour of the Alps 2024, dove invece si sono messi in mostra con migliore profitto Giulio Pellizzari, Antonio Tiberi e Filippo Ganna, le condizioni climatiche erano simili, se non più peggiori: basti pensare alla minima di 5° toccata per la prima volta in stagione in gare dei circuiti World Tour e Professional.
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