Ciclismo, salta il Giro di Sicilia 2024. Vegni: "Ci sarà, ma in un'altra regione"

A pesare, secondo il direttore di RCS Sport, il mancato accordo con la nuova giunta regionale: "Si vede che ora c'è meno interesse per questo sport"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
26 febbraio 2024
Un'immagine del Giro di Sicilia (Ansa)

Un'immagine del Giro di Sicilia (Ansa)

Roma, 26 febbraio 2024 - Prima il ritiro dell'idolo di casa Vincenzo Nibali, uno dei corridori italiani più vincenti di sempre, poi il mancato passaggio nella propria regione del Giro d'Italia per diverse edizioni: il periodo non felice tra la Sicilia e il ciclismo viene confermato dal fresco annullamento del Giro di Sicilia, che quindi non avrà luogo nel 2024.  

I dettagli

  La decisione, per la verità nell'aria da tempo, è stata confermata in giornata dai piani altissimi di RCS Sport, che si sarebbe occupata dall'organizzazione di una corsa in linea teorica in programma dal 9 al 12 aprile. "Avevamo un accordo su base triennale, poi è cambiato il loro assetto regionale e, cambiando i personaggi, è cambiato anche l'interesse per il Giro di Sicilia, che salta ma che resterà in piedi seppur con un altro nome": queste le parole di Mauro Vegni, confermate per quanto riguarda l'ultima parte da un dato interessante. In effetti, le pagine ufficiali dell'UCI indicano ancora quelli in esame come i giorni buoni per una corsa che, a sua volta, potrebbe avere luogo, sì, ma in un'altra regione. Per ora da parte di RCS Sport c'è il massimo riserbo, destinato a durare probabilmente finché non saranno pronti e firmati tutti i documenti buoni a sancire il cambio di location. In ballo non ci sono accordi economici già presi, ma anche una corsa reputata fondamentale da diverse squadre per preparare al meglio il Giro d'Italia. Non a caso, è già certo che in quei giorni si correrà in Italia, con RCS Sport che farà di tutto per tutelare un appuntamento nostrano nell'economia di un calendario, quello dell'UCI, già molto fitto e che spesso non rema a favore del nostro Paese: basti pensare alla contemporaneità di diverse corse italiane con altre straniere, come succederà tra una settimana esatta tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza. Quanto alla sostituzione della Sicilia, le indiscrezioni parlano di una regione del centro-sud molto vicina a RCS Sport: un identikit che conduce all'Abruzzo, già teatro di diversi eventi clou e, un anno fa, della Grande Partenza (per la precisione da Fossacesia) del Giro d'Italia 2023. Se ne saprà di più tra qualche settimana, se non prima. Per ora la Sicilia si lecca le ferite e guarda indietro con rimpianto a una corsa che, a partire dal 2019 e dopo anni di assenza, aveva avuto in gara (e sul podio) diversi big: da Brandon McNulty, allora ancora un astro nascente, a Vincenzo Nibali, passando per un altro siciliano come Damiano Caruso, prima di arrivare ad Alexey Lutsenko, il vincitore dell'edizione 2023, (per ora?) l'ultima in Sicilia. Molto, come affermato da Vegni non senza un tono polemico e amareggiato, dipende dalla politica. "Probabilmente chi c'è ora è meno appassionato di ciclismo, mentre chi c'era prima sì e, soprattutto, vedeva nell'evento un grande traino anche per il turismo e per la diffusione nel mondo delle bellezze di un'intera terra".

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