Giro di Vallonia 2023, la rinascita di Ganna e Bagioli

I due azzurri brillano nella corsa belga vinta dal piemontese: così rilanciano la candidatura in vista dei Mondiali

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
28 luglio 2023
Filippo Ganna (Ansa)

Filippo Ganna (Ansa)

Roma, 28 luglio 2023 - Il Tour de France 2023 è stato un tabù per entrambi, seppur per motivi diversi: Filippo Ganna e Andrea Bagioli trovano il modo di rinascere al Giro di Vallonia 2023, aprendo a prospettive interessanti in vista dell'imminente futuro.

La cronaca

Il piemontese si è assicurato 2 tappe e il successo finale, mentre il lombardo ha messo le mani sulla frazione conclusiva: per entrambi la rivincita è stata totale, con tanto di riflessioni per ciò che c'è all'orizzonte e per ciò che poteva essere e non è stato nel recente passato. Partendo dal primo capitolo, inevitabile pensare agli imminenti Mondiali, in attesa ovviamente delle decisioni del ct Daniele Bennati: Ganna sembra avere la gamba dei giorni migliori per provare a riprendersi quella maglia iridata a cronometro che l'anno scorso finì sulle spalle della sorpresa Tobias Foss, una sorta di meteora plasmata dal laboratorio di specialità della Jumbo-Visma ma poi di fatto mai vista in strada in questa stagione, mentre Bagioli ha le carte in regola per entrare nel lotto degli azzurri che si giocheranno la prova in linea, pur partendo dalle retrovie nella consueta griglia dei favoriti. Poi c'è lo sguardo al passato: ricco di rimpianti per Ganna per un Giro d'Italia 2023 stroncato quasi sul nascere a causa della positività al Covid e pieno di perplessità (se non rabbia) per Bagioli, tagliato fuori dal Tour de France 2023 dalla Soudal Quick-Step per decisioni tecniche verosimilmente del gran capo Patrick Lefevere. La controprova ovviamente è impossibile, ma quel che è certo è che la spedizione della squadra belga è stata molto al di sotto delle aspettative e di fatto salvata solo nel finale dalla vittoria (quasi casuale e addirittura fortunosa) di Kasper Asgreen.

Squalifica per Maciejuk

A proposito di passato: il nastro va riavvolto addirittura fino al Giro delle Fiandre 2023 per ripercorrere una vicenda che ha prodotto i suoi ultimi strascichi nelle scorse ore. Il protagonista è Filip Maciejuk, professionista dal 2022 in forza alla Bahrain Victorious: una sorta di carneade che quel giorno (siamo al 2 aprile) guadagna la ribalta mondiale non esattamente nel modo auspicato. Nella prima parte della corsa che avrebbe poi visto il successo di Tadej Pogacar, il polacco perde il controllo della bici per evitare una pozzanghera e va a finire fuori dalla sede stradale. Il peggio tuttavia deve ancora venire: il classe '99, che nell'occasione stava anche risalendo la china del gruppo, in barba a qualsiasi regolamento o semplicemente alle norme dettate dal buon senso, rientra bruscamente sull'asfalto dopo aver anche viaggiato sull'erba e fa letteralmente strike con una mossa che i fiamminghi, non a caso, hanno paragonato al bowling. Maciejuk viene immediatamente squalificato dalla corsa, oltre a diventare presto lo zimbello del web. Nelle ultime ore è arrivato l'ultimo capitolo alla vicenda a firma dell'UCI: 30 giorni di squalifica, a partire dal 25 luglio, "per aver causato la caduta di molti corridori dopo aver pedalato al di fuori della sede stradale".

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