Giro d'Italia 2023, tappa 16: vince Almeida. Thomas in rosa. Ordine d'arrivo e classifica

Fanno festa il portoghese e il britannico, che torna leader della graduatoria. Roglic soffre e taglia il traguardo dopo 25''

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
23 maggio 2023
Joao  Almeida

Joao Almeida

Roma, 23 maggio 2023 – Monte Bondone, 23 maggio 2023 - La tappa 16 del Giro d'Italia 2023 propone finalmente la tanto attesa lotta tra i grandi della classifica generale: merito del terribile Monte Bondone, domato da Joao Almeida, bravo a battere in volata Geraint Thomas e a trovare quindi la sua prima vittoria nella Corsa Rosa. Il britannico si consola con la riconquista del simbolo del primato, strappato a un Bruno Armirail generoso ma incapace di tenere il ritmo dei migliori sulle pendenze più arcigne, quelle che mandano in affanno anche Primoz Roglic e Damiano Caruso. Lo sloveno, considerando anche gli abbuoni, ora in graduatoria paga un distacco di 29'' dalla maglia rosa: tutto sommato al capitano della Jumbo-Visma, aiutato da uno straordinario Sepp Kuss, non va malissimo. Dopo le fatiche di oggi, la tappa 17, la Pergine Valsugana-Caorle, offre ai corridori l'occasione per rifiatare grazie ai suoi 195 km senza alcuna difficoltà altimetrica se si esclude la parte iniziale piuttosto mossa grazie a diversi strappi: l'eccezione è rappresentata dai velocisti rimasti in gruppo, che si si sfideranno per l'ultima volta prima dell'atto conclusivo di Roma.

La cronaca

La frazione parte all'insegna degli scatti e delle cadute: a terra finiscono tra gli altri la maglia rosa Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), Andreas Leknessund (Team DSM), Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa Cycling Team), Hugh John Carthy (EF Education-EasyPost) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma): per loro un ritardo di 25'' colmato nel giro di pochi km. Intanto si forma la fuga buona: a comporla sono Aurélien Paret-Peintre, Valentin Paret-Peintre (AG2R Citroen Team), Christian Scaroni, Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team), Jack Haig, Jonathan Milan (Bahrain Victorious), Jonathan Lastra, Thomas Champion (Cofidis), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Martin Marcellusi, Alessandro Tonelli, Davide Gabburo, Filippo Magli (Green Project-Bardiani-CSF-Faizanè), Salvatore Puccio, Ben Swift (Ineos Grenadiers), Derek Gee (Israel-Premier Tech), Carlos Verona (Movistar Team), Michael Hepburn, Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Toms Skujins (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Cesare Benedetti, Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), Mattia Bais (Eolo-Kometa Cycling Team), Nicolas Dalla Valle e Veljko Stojnic (Team Corratec-Selle Italia). Questo plotone si presenta ai piedi del Passo di Santa Barbara (12,8 km con una pendenza media dell'8,3%) con un vantaggio di 3'25'' sul gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma: a scollinare per primo è Healy, che precede Gabburo e mette in cassaforte la maglia azzurra. I fuggitivi, privi di Stojnic, approcciano poi le prime rampe del Passo Bordala (4,6 km con una pendenza media del 7%): stavolta lo scollinamento sorride a Gabburo, che batte proprio Healy. Il traguardo volante di Rovereto vede invece il successo di Milan davanti a Skujins e Gee. Sulle prime rampe della salita verso Matassone (11,4 km con una pendenza media del 5,6%) Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) comincia il suo personale calvario prima di alzare bandiera bianca e ritirarsi, mentre dalla testa della corsa perdono contatto Milan e Dalla Valle. Poco prima dello scollinamento si avvantaggiano Scaroni e Pronskiy, con quest'ultimo che passa per primo: sulle rampe iniziali della salita di Serrada (17,7 km con una pendenza media del 5,5% e massima dell'11%) all'inseguimento della coppia al comando si fiodano i fratelli Paret-Peintre, Haig, Konrad, Healy, Gee, Zana, Verona, Ulissi, SwiftSkujins e Lastra. Il ricongiungimento si concretizza, con Scaroni che perde presto contatto e Aurélien Paret-Peintre che invece si avvicina a grandi passi alla maglia rosa virtuale, mentre Verona batte Healy allo scollinamento. Lo scenario resta immutato fino all'inizio della scalata del Monte Bondone (21,4 km con una pendenza media del 6,7% e massima del 15%): prima però c'è tempo per il passaggio sul traguardo volante di Aldeno, che premia Haig. I primi ad andare in difficoltà sono Lastra e Healy, mentre Verona e Zana pedalano alla grande prima di essere raggiunti da Haig, Konrad, Pronskiy, Aurélien Paret-Peintre, Swift e Ulissi. Il gruppo intanto continua a essere tirato dalla Jumbo-Visma: tra le prime vittime del forcing c'è Kamna. Rohan Dennis (Jumbo-Visma) continua a martellare prima di far spazio alla Ineos Grenadiers e alla UAE Team Emirates: a 10 km dal traguardo la maglia rosa Armirail perde contatto. Niente da fare anche per Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): merito del ritmo imposto da Jay Vine (UAE Team Emirates), che crea anche un buco che inizialmente sorprende i big più attesi, tra cui Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e la stessa fuga, che viene riassorbita. Tra i superstiti c'è Zana, che lavora per Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla): con loro ci sono Joao Almeida (UAE Team Emirates), Primoz Roglic, Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Il portoghese scatta e il solo Thomas riesce a tenerne il passo: Roglic, scortato da Kuss, perde terreno così come Dunbar. La coppia Thomas-Almeida procede nel segno della collaborazione, con il chiaro intento di guadagnare quanto più possibile su Roglic: il portoghese si prende la frazione, la prima al Giro e il britannico la maglia rosa, mentre lo sloveno taglia il traguardo dopo 25'', limitando così i danni soprattutto grazie al grande lavoro di Kuss.

Ordine d'arrivo tappa 16 Giro d'Italia 2023

 1) Joao Almeida (UAD) in 5h53'27'' 2) Geraint Thomas (IGD) st 3) Primoz Roglic (TJV) +25'' 4) Eddie Dunbar (JAY) +25'' 5) Sepp Kuss (TJV) +1'03'' 6) Ilan Van Wilder (SOQ) +1'16'' 7) Damiano Caruso (TBV) +1'16'' 8) Einer Augusto Rubio (MOV) +1'16'' 9) Laurens De Plus (IGD) +1'16'' 10) Thymen Arensman (IGD) +1'16''

Classifica generale Giro d'Italia 2023

 1) Geraint Thomas (IGD) in 67h32'35'' 2) Joao Almeida (UAD) +18'' 3) Primoz Roglic (TJV) +29'' 4) Damiano Caruso (TBV) +2'50'' 5) Eddie Dunbar (JAY) +3'03'' 6) Lennard Kamna (BOH) +3'20'' 7) Bruno Armirail (GFC) +3'22'' 8) Andreas Leknessund (DSM) +3'30'' 9) Thymen Arensman (IGD) +4'09'' 10) Laurens De Plus (IGD) +4'32''  

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