Giro d'Italia 2024, Pogacar: "Una vittoria che sognavo fin da bambino"
Lo sloveno, dominatore indiscusso dell'edizione 107 della Corsa Rosa, pensa già al futuro: "Ora un po' di riposo prima della seconda parte di stagione, forse la più importante"
Roma, 26 maggio 2024 - Fin dall'annuncio della sua partecipazione al Giro d'Italia 2024, per un debutto assoluto, i galloni di favorito numero uno per la vittoria finale se li era presi tutti Tadej Pogacar, che in effetti non avrebbe deluso le aspettative: in rosa dalla tappa 2, quella di Oropa vinta con tante analogie rispetto all'impresa ormai nella storia di Marco Pantani, 20 giorni in maglia rosa e 6 frazioni vinte, di cui 5 con addosso il simbolo del primato come fatto da Eddy Merckx. Allargando lo spettro all'intera carriera, c'è una statistica che invece vede lo sloveno primeggiare in solitaria: nei 6 Grandi Giri ai quali ha preso parte finora, Pogacar è sempre salito sul podio come mai nessuno.
Le dichiarazioni di Pogacar
La fame del classe '98 è però tale da pensare già all'imminente futuro, non prima ovviamente di concedersi qualche giorno di meritato relax: futuro che, manco a dirlo, fa rima con il Tour de France 2024, per andare a caccia di quella doppietta che manca proprio dal suo anno di nascita. Prima ancora è però ora di godersi un trionfo annunciato ma probabilmente andato oltre ogni più rosea aspettativa di tutti: anche del diretto interessato. "Questo Giro d'Italia, a mio modo di vedere, è andato meglio di quanto pensassi e desiderassi. L'atmosfera è stata bella fin dall'inizio e da lì in poi tutto è andato bene, concedendomi di coronare un sogno che avevo fin da bambino". Dici bambino e il pensiero va a una delle scene simbolo dell'intera Corsa Rosa, partorita ieri sulle dure pendenze del Monte Grappa: l'iconico regalo di una borraccia a un piccolo tifoso che, come tanti, crescerà nel sogno e nel mito di Pogacar, che pensa già al futuro. "Adesso finalmente ci sarà innanzitutto un po' di riposo prima della seconda parte della stagione, che potrebbe essere anche più importante della prima. Intanto per me - continua il corridore dell'UAE Team Emirates - è stato bello tornare in vetta alla classifica di un Grande Giro. Vincere in questo modo, a livello di squadra, lo è stato altrettanto: ho avuto dei compagni fantastici, che mi hanno aiutato ad accumulare ricordi splendidi in queste tre settimane indimenticabili".
Le dichiarazioni di Merlier
Se la lotta per la vittoria della classifica generale di fatto non è mai esistita, quella interna agli sprinter, al netto della maglia ciclamino portata a casa ancora da Jonathan Milan, si è conclusa con un pareggio: tre vittorie di tappa al friulano della Lidl-Trek e tre a Tim Merlier, il vincitore di Roma. "Non è stata una volata perfetta e ne approfitto per chiedere scusa ai miei compagni di squadra perché non li ho seguiti a dovere per la troppa confusione che c'era nel finale, che mi ha portato a perdere le ruote. Ho deciso di partire lontano dai sampietrini ed è stata la scelta giusta. Adesso - conclude il belga - anch'io posso concedermi quella festa che in squadra era già iniziata ieri in aereo".
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