Giro d’Italia 2023, tappa 13: le pagelle di Angelo Costa

Tappa ridotta da 199 a 75 chilometri a causa del maltempo, saltato anche l'atteso Gran San Bernardo: 0 agli organizzatori

di ANGELO COSTA -
19 maggio 2023
Damiano Caruso

Damiano Caruso

Roma, 19 maggio 2023 - Einer Augusto Rubio Reyes ha vinto a sorpresa la 13ma tappa del Giro d'Italia, la Borgofranco d'Ivrea-Crans Montana, accorciata da 199 a 75 chilometri a causa del maltempo che ha fatto saltare l'atteso Gran San Bernardo. I 25enne colombiano ha battuto allo sprint i compagni di fuga, il francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e l'ecuadoriano Jefferson Cepeda (EF Education-EasyPost). Non cambia la vetta della classifica generale con il gallese Geraint Thomas sempre in rosa con 22 di vantaggio su Primoz Roglic. Polemica per l'applicazione dell'Extreme Weather Protocol con percorso ridotto.

LE PAGELLE DEL GIRO

0 al GRUPPO

Nessun dubbio che la pioggia diventi insopportabile quando la prendi tutti i giorni. Ma di qui a sfregiare il primo tappone alpino ce ne passa. Col senno di poi è stata una tappa asciutta, per nulla feroce, ma poteva valere anche col senno di prima, perché dalla Svizzera non arrivavano notizie di tempeste glaciali: in ogni caso, ai protocolli per le situazioni climatiche estreme meglio appellarsi quando si incrociano neve, ghiaccio e vento forte, non prima di partire. Prima lo sgarbo di Campo Imperatore, salito a passo turistico, adesso questo pasticcio sulle Alpi: c’è da augurarsi che non arrivi un terzo indizio…

0 agli ORGANIZZATORI

Dopo aver respinto un primo tentativo di tagliar la tappa già a Scandiano, qui cedono in fretta: accettano il compromesso di togliere il San Bernardo anziché la successiva Croix de Coeur come volevano i corridori (complimenti anche ai ciclisti per il baratto), infliggendo un colpo basso alla corsa. Era già successo tre anni fa a Morbegno, ripetere l’errore è ancor più grave.

3 a EINER RUBIO

Con la calma dei forti, lascia che Pinot e Cepeda sull’ultima salita finiscano di farsi i dispetti poi li trafigge. Era una delle novità attese in questo Giro e puntualmente si presenta: voto ridotto a un terzo, come la tappa rispetto al percorso originario.

1 a THIBAUT PINOT

E’ il più esperto del terzetto che si gioca alla tappa, è anche il più veloce: scatta almeno dieci volte per staccare Cepeda, lo riempie pure di improperi, così consuma le energie per chiudere degnamente la sua carriera al Giro.

1 a JEFFERSON CEPEDA

Stesso discorso di Pinot, con l’attenuante di esser più giovane e l’aggravante di non avere la stessa freddezza di Rubio. Ha l’occasione per regalare alla sua Ef il terzo centro, la spreca.

2 a GERAINT THOMAS

Davanti al taglio del tappone, spiega che lui e la sua squadra si sono voluti adeguare alla decisione della maggioranza. Vecchio e saggio, mister G: mica può raccontare che un tappone in meno è un passo in più verso l’albo d’oro.

2 a DAMIANO CARUSO

Tra gli aristocratici della classifica, è l’unico che non si limita a guardare: a un paio di chilometri dal traguardo accenna uno scatto per assaggiare le condizioni dei rivali. Dopo il traguardo sembra arrabbiatissimo, quasi avesse capito che, se la tappa fosse stata vera, ne avrebbe tratto vantaggio.

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