Liegi-Bastogne-Liegi 2024, è già sfida tra Pogacar e Van Der Poel

I due favoriti numero uno della Doyenne infiammano la vigilia. Lo sloveno: "E' la mia corsa preferita". L'olandese: "Sarebbe la perfetta ciliegina sulla torta"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
20 aprile 2024
Tadej Pogacar e Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Tadej Pogacar e Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 20 aprile 2024 - Per molti, nonostante una startlist da urlo, la Liegi-Bastogne-Liegi 2024 sarà una questione tra Tadej Pogacar e Mathieu Van Der Poel, i rivali-amici che alla vigilia della Doyenne scaldano già i motori davanti a microfoni e taccuini.  

Le dichiarazioni di Pogacar

  Un anno fa l'ultima gara del Trittico delle Ardenne fu fatale per il prosieguo delle ambizioni stagionali dello sloveno, che cadde proprio nei primi chilometri e si fratturò il polso: il ritorno in tempo in vista del Tour de France 2023 sarebbe stato possibile, ma il dazio da pagare in termini di condizione fisica si sarebbe inesorabilmente palesato nell'ultima settimana, pur confezionando comunque un ottimo secondo posto alle spalle di Jonas Vingegaard. Stavolta nel mirino del fuoriclasse dell'UAE Team Emirates, ancora prima della Grande Boucle, c'è il Giro d'Italia 2024: motivo per cui il viatico per la corsa vinta nel 2021 è stato ben diverso ma non superficiale. "Mi piace fare la ricognizione di questa corsa, che disputerò per la quinta volta: ho pedalato velocemente per combattere il freddo, ma è stato comunque bello". Le precedenti gare delle Ardenne hanno visto in Pogacar uno spettatore molto interessato. "Ho seguito la Freccia Vallone in tv e, alla luce delle condizioni meteo, non mi sono pentito di non averla disputata. Tuttavia - continua lo sloveno - penso che chi l'ha corsa recupererà in tempo per domani: in fondo basta poco". Si passa poi al probabile testa a testa con Van Der Poel. "Mi piace sfidarlo, ma domenica non sarà l'unico pericolo. Anzi, sulla carta la Liegi-Bastogne-Liegi è più adatta agli scalatori che a corridori pesanti come lui, ma da Mathieu mi aspetto di tutto. Occhio comunque a coloro che hanno fatto bene all'Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone: tutti concorreranno in quella che è la mia corsa preferita nonostante io abbia vinto tre volte il Giro di Lombardia".

Le dichiarazioni di Van Der Poel

  Sull'albo d'oro il cognome Van Der Poel c'è ma, nell'anno 1988, risale a papà Adrie, oltre al podio di nonno Raymond Poulidor datato 1968: due risultati che Mathieu vuole migliorare. "Negli ultimi giorni ho ricaricato le batterie, volando in Spagna prima di tornare qui giovedì per la ricognizione, che invece non ho fatto: poco male, perché conosco queste strade a memoria nonostante le abbia percorse solo nel 2020". Prima del break, i feedback raccolti dall'olandese nell'Amstel Gold Race non erano stati rincuoranti. "Il risultato di domenica scorsa non mi fa paura, perché non ero al meglio ma non stavo neanche così male. Io e miei compagni abbiamo ancora le carte in regola per fare bene e per impensierire Pogacar, uno dei tanti favoriti per questa gara". Nonostante tutto, la fiducia non manca a Van Der Poel. "E' possibile vincere e per me sarebbe la ciliegina sulla torta dopo una bellissima campagna di primavera, della quale sono già soddisfatto, e prima di prendermi una meritata pausa".

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