Mondiali di ciclismo 2023, il mistero delle condizioni fisiche di Pogacar
Subito dopo la prova in linea lo sloveno era apparso provato, al limite dello svenimento. Il suo agente smentisce: "Sta bene ed è felice"
Roma, 7 agosto 2023 - Nel momento in cui tutto il mondo celebrava l'impresa del nuovo campione iridato Mathieu Van Der Poel, intorno a Tadej Pogacar, terzo al traguardo dopo aver battuto allo sprint uno specialista del calibro di Mads Pedersen, si consumava un piccolo grande giallo che è stato risolto solo nelle ultime ore: al centro della questione lo stato di salute del fuoriclasse sloveno.
Dalla paura al sollievo
Il primo mattoncino di questa vicenda lo hanno apposto le immagini televisive, impietose nel mostrare le condizioni del corridore dell'UAE Tour Emirates poco dopo aver concluso la durissima prova in linea di Glasgow: Pogacar, che per la verità era apparso al limite già nelle ultime battute della corsa che avrebbe sorriso al fenomeno olandese, con tanto di smorfie di dolore e tentativi di stretching durante gli ultimi km, era stato immortalato mentre appariva quasi barcollante. Uno status che era emerso con tutto il suo vigore durante un'intervista, con un componente dello staff della Slovenia intento a portare il proprio corridore via prima che rischiasse addirittura di svenire. Il resto lo aveva fatto una frase del diretto interessato captata durante la cerimonia di premiazione. "Altri due giri e mi sarebbe servita un'ambulanza": a pronunciare queste parole, come sua consuetudine tra il serio e il faceto, è Pogacar, con il nuovo campione iridato e David Lappartient, presidente dell'UCI, come interlocutori. Insomma, il corridore dai tratti quasi da cannibale delle scorse stagioni mai come quest'anno, specialmente dopo la rovinosa caduta occorsa alla Liegi-Bastogne-Liegi 2023, ha lasciato spazio a uno più umano che in queste settimane sta probabilmente pagando il conto del grande sforzo profuso per recuperare la forma migliore in tempo per il Tour de France 2023. Un'evidenza che viene però in parte ridimensionata dal suo agente Alex Carera, che ci ha tenuto a tranquillizzare tutti sulle condizioni del suo assistito. "Tadej sta bene: ha fatto solo una battuta parlando con Van Der Poel e Lappartient per ribadire la difficoltà del tracciato disegnato per questa prova, evidentemente non adatto alle sue caratteristiche. Anche per questo motivo alla fine era molto contento di aver battuto Pedersen allo sprint, portando alla Slovenia una medaglia che mancava da 22 anni".
Fine della corsa per Van Der Poel
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. A proposito di epiloghi: chi ha fretta di ammirare la nuova maglia iridata è costretto a rimanere deluso. Parola di Van Der Poel che, dopo l'exploit di Glasgow, dichiara conclusa la sua stagione su strada: seppur lasciando aperto uno spiraglio prima di tornare a concentrarsi anima e corpo sulla parentesi invernale del ciclocross. "Sostanzialmente la mia annata finisce qui. Forse potrei aggiungere una corsa al mio programma giusto per mostrare il simbolo appena vinto, ma onestamente ancora non so se sarà possibile. Se non dovesse succedere, sarà comunque possibile vedermi in maglia iridata appena comincerà la stagione del ciclocross". In realtà, ancora prima, Van Der Poel dovrebbe disputare anche la prova di mountain bike di Glasgow: nel mirino un tris di titoli che avrebbe del clamoroso.
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