Mondiali di ciclismo 2025, a rischio il Ruanda. Svizzera come piano B

Il conflitto armato nel vicino Congo sta preoccupando l'Uci, che pensa a Martigny come nuova sede in luogo di Kigali

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
31 gennaio 2025
Il podio dei Mondiali 2025: da sinistra O'Connor, Pogacar e Van Der Poel

Il podio dei Mondiali 2025: da sinistra O'Connor, Pogacar e Van Der Poel

Roma, 31 gennaio 2025 - Tra gli appuntamenti più suggestivi dell'anno sportivo appena cominciato ci sono i Mondiali di ciclismo, che per la prima volta avranno luogo in Africa, per la precisione a Kigali, in Ruanda: una favola che tuttavia potrebbe non avere il lieto fine a causa della difficile situazione nel vicino Congo.  

I dettagli

  Il conflitto armato attualmente in corso nello stato confinante ha già allarmato l'Uci nonostante all'evento, in programma dal 21 al 28 settembre, manchino di fatto diversi mesi. Il problema non attiene soltanto a 'semplici' questioni di vicinato. Pare infatti che il gruppo M23 che nei giorni scorsi ha preso la città di Goma sia sostenuto dal governo ruandese. L'intera zona est del Paese sta vedendo il profilerare di gruppi armati attivi, interessati a coltan e cobalto, presenti in abbondanza in quell'area. Insomma, le criticità non mancano, ma dal Ruanda si continua a professare ottimismo per il regolare svolgimento dell'evento: ai microfoni di Sporza infatti la società Golazo, coinvolta nell'organizzazione dei Mondiali, ha affermato che ad oggi non ci sarebbero gli estremi né per annullare né per spostare la rassegna iridata. Dall'Uci trapela invece decisamente più preoccupazione al punto che già in questo fine settimana dovrebbe avere luogo una riunione del Consiglio Direttivo. L'occasione buona per non creare allarmismo sarà data dai Mondiali di ciclocross, in programma a Liévin (Francia), ma il tarlo su quelli su strada comincia ad assumere connotati importanti nonostante i tanti mesi ancora all'orizzonte: specialmente nel momento in cui una superpotenza del ciclismo come il Belgio comincia a fare pressioni, chiedendo spiegazioni, chiarezza e soprattutto sicurezza. In realtà, c'è chi si spinge oltre, ipotizzando già addirittura un piano B. Si tratta del quotidiano belga La Dernière Heure, che parla di Martigny (Svizzera) come possibile nuova sede dei Mondiali qualora la situazione tra Ruanda e Congo non si stabilizzasse. La scelta dell'Uci non sarebbe casuale e non solo perché si parla del Paese della sede centrale della Federazione: nel 2020 infatti la Svizzera aveva dovuto cedere i 'suoi' Mondiali all'Italia, per la precisione a Imola, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, e quindi l'eventuale assegnazione dell'edizione 2025 sarebbe vista quasi come un risarcimento. Sulla carta, il tracciato sarebbe meno duro di quello di Kigali, dal dislivello per scalatori puri, ma anche Martigny potrebbe proporre qualcosa di molto interessante, come il Col de la Petite Forclaz (4 km con una pendenza media del 10%). Discorsi ancora prematuri o forse no, così come non lo sono le lamentele che da mesi diverse Federazioni avanzano in merito agli altissimi costi della trasferta in Africa, al punto che sono già a referto diverse rinunce per quanto riguarda le gare giovanili.

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