Mondiali di ciclocross, Van Der Poel sulla presenza di Van Aert: "Una bella sorpresa"
L'olandese commenta la partecipazione inattesa a Liévin del belga: "Di solito non è uno che cambia i propri piani, ma sono comunque felice di sfidarlo"
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Mathieu Van Der Poel (Ansa)
Roma, 27 gennaio 2025 - A Hoogerheide sono arrivate la settima sinfonia nella stagione di ciclocross ma anche la notizia della partecipazione dell'eterno rivale ai Mondiali di Liévin, in programma domenica: Mathieu Van Der Poel continua a vincere nel fango e sogna di farlo anche nell'appuntamento più atteso, dove a sorpresa ci sarà anche Wout Van Aert.
Le dichiarazioni di Van Der Poel
L'olandese, intercettato ai microfoni di Sporza, ha commentato l'ultim'ora che ha positivamente sconvolto il mondo del ciclocross: soprattutto sponda tifosi, perché per i vari Thibau Nys e Michael Vanthourenhout, fresco di vittoria della Coppa del Mondo, la novità nella startlist fa impennare il livello di difficoltà di una gara già di per sé molto complicata. "Aveva detto che non ci sarebbe stato e di solito lui non è uno che cambia i suoi piani, quindi è una sorpresa e anche una nuova battaglia tra noi. A parte l'aggiunta di un rivale forte, per me non cambia nulla. Ha già dimostrato in passato cosa sa fare e quindi sarà una piacevole sorpresa perché è sempre bello gareggiare contro di lui. Non vedo l'ora". Dunque, almeno a parole, Van Der Poel accoglie benissimo la presenza a Liévin di Van Aert che dunque sembra profilare l'ennesimo duello tra i due. In realtà, a complicare il tutto ci sono i problemi fisici dei due: per l'olandese una costola fratturata che da un mese presenta il suo conto, mentre per il belga i postumi delle tante cadute del 2024.
Ipotesi ritiro per Tusveld
Dal fango alla strada e a chi se la passa decisamente peggio, come Martijn Tusveld, rimasto svincolato dopo la fine dell'esperienza triennale con l'attuale Team Picnic PostNL: un duro colpo, come spiegato ai microfoni di WielerFlits. "Prima della stagione, la direzione della squadra mi aveva detto che non dovevo più essere importante solo nelle tappe di montagna, ma anche nelle altre, aiutando i compagni a tenere la posizione, oltre ad avere mansioni da lead-out". Mansione svolta alla perfezione alla Liegi-Bastogne-Liegi. "Ci fu un duro incidente che vide, tra gli altri, coinvolti Van Der Poel e Pidcock: io avevo il compito di tenere davanti Bardet e ci sono riuscito, tant'è vero che Romain a fine corsa è arrivato secondo, ottenendo il miglior risultato della sua carriera in quella corsa. Poi, nel corso della stagione, ho lavorato sodo per Poole e Bittner e sinceramente pensavo che il mio rinnovo fosse cosa fatta". E invece no, per l'immensa delusione dell'olandese. "La cosa mi ha infastidito: nonostante le tante belle parole, ho capito il vero peso nel progetto e quanto il nostro destino sia in balia di decisioni superiori. L'ipotesi ritiro esiste ed è dolorosa, perché si preferirebbe smettere quando lo si decide e non quando lo decide qualcun altro. Basti pensare a com'ero felice al termine del Giro di Lombardia, nel quale ho fatto benissimo: mai avrei pensato che quella potesse essere la mia ultima corsa e invece potrebbe essere proprio così".
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