Ciclismo, Moscon passa alla Red Bull-Bora-Hansgrohe

Per il trentino la chance di rinascere dopo l'avventura alla Soudal Quick-Step, come auspicato anche dal general manager Denk: "Il nostro sogno è che torni il corridore della Parigi-Roubaix 2021"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
18 ottobre 2024
Gianni Moscon (Ansa)

Gianni Moscon (Ansa)

Roma, 18 ottobre 2024 - Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi arriva finalmente la conferma ufficiale: Gianni Moscon nel 2025 passerà dalla Soudal Quick-Step alla Red Bull-Bora-Hansgrohe.

I dettagli

A 30 anni passati per il trentino si staglia dunque un'altra grande occasione all'orizzonte, forse l'ultima, per regalarsi quell'acuto sempre mancato finora in carriera. A crederci e sperarci è innanzitutto il diretto interessato. "Sono incredibilmente entusiasta di unirmi a questa squadra e di iniziare questo nuovo capitolo della mia vita. Ho avvertito la fiducia riposta in me e questo è stato l'elemento principale nel farmi accettare questa proposta". Sulla stessa lunghezza d'onda è Ralph Denk, gran capo di una Red Bull-Bora-Hansgrohe alle prese con un grande processo di ringiovanimento, come si evince dai 6 (su 8 totali) nuovi colpi battuti finora nel segno di corridori under-25: un trend che vede invece l'esperto Moscon in netta controtendenza. "Quando penso al potenziale inesploso di Gianni, penso alla Parigi-Roubauix 2021, quando fu protagonista di un assolo incredibile fermato solo da una foratura. Grazie alle nostre strutture speriamo di riportarlo a quel livello nelle Classiche, senza dimenticare il lavoro prezioso che può fare nei Grandi Giri, come s'è visto quest'anno al Tour de France".

Calmejane si ritira

Tra gli acuti nella carriera ormai agli sgoccioli di Lilian Calmejane c'è proprio la vittoria di una tappa alla Grande Boucle nel 2017, oltre a un'altra portata a casa alla Vuelta 2016: tutto da relegare ora in soffitta a dispetto degli appena quasi 32 anni. "A essere sincero, non trovo più il mio posto nel World Tour. E' cambiato il ciclismo ad alti livelli, ma sono cambiato anch'io, che da qualche anno a questa parte mi sento più in difficoltà e meno appagato al di là dei miei risultati raccolti, a loro volta deludenti". Insomma, il trend dei ritiri precoci che va avanti ormai da qualche anno e che nelle ultime settimane avevano visto protagonista, per passare alle vicende di casa Italia, anche Niccolò Bonifazio, velocista classe '93, prosegue da parte di un ciclismo sempre più esigente in cui si comincia prima ma, allo stesso tempo, si finisce anche prima. Poi c'è chi come il 32enne Daniel McLay, fresco di addio dall'Arkéa-B&B Hotels così come Alan Riou, si ritrova la chance forse di una vita legandosi alla Visma-Lease a Bike: per il britannico nato in Nuova Zelanda, professionista dal 2015 e finora sempre relegato a compiti marginali in formazioni non di primissima fascia, si prospetta il delicato ruolo di ultimo uomo nelle volate di Olav Kooij, il velocista sul quale gli olandesi puntano forte per il futuro per tornare competitivi nella caccia alle tappe o anche nelle corse di un giorno.

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