Le pagelle del Giro delle Fiandre: Van der Poel monumentale, sorpresa Mozzato

L'iridato olandese centra il tris nell'edizione più veloce di sempre dominando con una condotta di gara perfetta. Primo podio in una grande classica per il veneto, il nono posto va stretto a Bettiol

di ANGELO COSTA -
31 marzo 2024
Il podio del Giro delle Fiandre 2024

Il podio del Giro delle Fiandre 2024

Ecco le pagelle del Giro delle Fiandre 2024 vinto da Van der Poel con l’exploit dell’azzurro Mozzato. 10 a MATHIEU VAN DER POEL. Già non è facile vincere da strafavorito, figuriamoci quando tutti corrono per farti perdere. Fa tris al Fiandre da vero fuoriclasse, con freddezza e lucidità, senza scomporsi quando i rivali si agitano, castigandoli con un paio di allunghi, il primo d’assaggio a 55 dall’arrivo, il secondo letale a 44, sul viscido pavé del Koppemberg, dove gli altri devono scendere dalla bici e lui no. Terza vittoria in sei edizioni affrontate, la più veloce di sempre (44,481 la media, polverizzato il record di Pogacar un anno fa), quinta in una classica monumento, seconda stagionale su quattro gare disputate. E ancora: settimo a fare tris nella Ronde (come i belgi Buysse, Leman, Museeuw e Boonen, lo svizzero Cancellara e il nostro Magni), sesto a vincere questa classica in maglia iridata: serve altro? 9 a LUCA MOZZATO. Zitto zitto, uscendo da quell’ombra in cui è stato relegato anche dalla disattenzione dei media, il veneto si inventa la giornata più bella della sua giovane carriera: secondo nel Fiandre, primo dei terrestri in una delle classiche più belle. C’era il sospetto che avesse le qualità per far bene nelle corse al Nord, questa è la conferma. 8 a ALBERTO BETTIOL. Il nono posto non è sincero sulla corsa di altissimo livello del toscano: sempre al passo di Van der Poel fino a quando l’extraterrestre olandese non decide di cambiare passo, l’azzurro si costruisce il podio nei trenta chilometri finali insieme a Teuns. Non coglie l’obiettivo perché arriva stremato, senza la forza di giocarsela col gruppetto che rinviene a pochi metri dal traguardo. Una beffa, da riscattare domenica nella sua prima Roubaix. 6 a MICHAEL MATTHEWS. E’ l’anima del gruppetto che rincorre Bettiol e Teuns per il podio, senza troppi aiuti dal quartetto della Uae preoccupato soltanto di raccoglier punti con i piazzamenti. Fa tutto bene l’australiano, fuorché la volata: il meritatissimo terzo posto evapora per una scorrettezza che gli costa il declassamento. 5,5 a MADS PEDERSEN. Ancora ammaccato per la caduta di pochi giorni prima alla Attraverso le Fiandre, anziché risparmiarsi si spreme attaccando più volte da lontano quando ancora mancano cento chilometri: il modo migliore per bruciare in fretta quelle energie che forse potevano servirgli quando Van der Poel ha deciso di alzare il ritmo della corsa. 4 alla VISMA. Orfano di Van Aert, lo squadrone olandese prova a fare risultato con Jorgenson, ma l’americano finisce per bruciarsi cercando di resistere a Van der Poel che decolla. Alla fine il migliore è Benoot, bravo soprattutto a non perdere i nervi quando, frenato da un guaio meccanico, si vede fornire dall’ammiraglia la bici di un compagno di taglia superiore e non la sua… 2 agli SPETTATORI. Oltre un milione di persone sul percorso, praticamente un Paese in strada. Scenario incantevole, che rende il Fiandre una corsa unica per fascino: peccato che qualcuno non stia al suo posto, provocando un paio di cadute che un po’ sciupano la bella immagine di questa corsa.

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