Le pagelle della tappa 16 del Giro d’Italia: Pogacar e Pellizzari luci di una giornata nata nel caos

Solo lo sloveno ferma il più giovane in gara. Nella tappa dimezzata dalla confusione organizzativa, Tiberi risale e Thomas scende

di ANGELO COSTA
21 maggio 2024
Tadej Pogacar festeggia il successo a Santa Cristina

Tadej Pogacar festeggia il successo a Santa Cristina

Santa Cristina, 21 maggio 2024 – Tadej Pogacar vince la 16esima tappa del Giro d’Italia, è il quinto successo alla Corsa Rosa. A Santa Cristina l’ennesima dimostrazione di forza del campione sloveno, ma grande protagonista della tappa è anche Giulio Pellizzari. Ecco le pagelle

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Le pagelle

10 a TADEJ POGACAR. Arriva contando le vittorie di tappa sulle dita di una mano: nei prossimi giorni una non gli basterà. E’ di una razza superiore e fatica a non dimostrarlo: tappa vera o tappino che sia, quando è ora di mettersi all’opera non si fa pregare e illumina la corsa. Avrebbe dovuto risparmiare chi era davanti? Riguardarsi i filmati di Eddy Merckx, please…

10 a GIULIO PELLIZZARI. Lo spinge il talento e la sfrontatezza dei vent’anni. Ha il coraggio di muoversi nel finale, dove fa tutto benissimo: l’unico inconveniente si chiama Pogacar, incrociato già il primo giorno a Torino. Oltre a occhiali e maglia rosa regalati dall’extraterrestre, si porta a casa un secondo posto che vale come una vittoria.

7 a DANI MARTINEZ. Dei presunti sfidanti è il più vicino a Pogacar e come tale ne guadagna: risale al secondo posto, frutto di una lucidità e una continuità invidiabili. Resta lì accucciato, poi quando lo sloveno decolla prova a limitare i danni: così si spiega il suo piazzamento, ma anche quanto sia superiore la maglia rosa.

7 a ANTONIO TIBERI. Si muove nel finale per rinforzare la sua maglia bianca e lo fa bene, guadagnando sul rivale diretto Arensman. Rispetto ad altri, la sua difesa è l’attacco e gli riesce al meglio, a dimostrazione che le difficoltà di domenica sono superate. Insuperabile è anche il suo angelo custode Caruso (voto 8), semplicemente perfetto.

6,5 a JULIAN ALAPHILIPPE. Si lancia di nuovo all’attacco, sempre con Maestri, perchè i campioni non si saziano con un successo e basta. Lotta fino all’ultimo, arriva stremato e trasfigurato in volto, ma conferma di aver ancora lo spirito di quel magnifico corridore che è stato per anni e forse non tornerà più.

6,5 a DAVIDE PIGANZOLI. Resta incollato al tredicesimo posto in classifica, mantenendo intatta la possibilità di entrare nella top ten. Dopo due settimane manda un altro segnale di crescita, restando nel gruppo nobile della corsa e reggendo bene anche l’urto devastante di quando Pogacar decolla.

5 a GERAINT THOMAS. Non è la sua giornata e non lo nasconde, perchè quando Pogacar si muove è tra i primi ad arrendersi. Lascia quasi un minuto in poco più di un chilometro, scivola al terzo posto a quasi 8 minuti dalla maglia rosa, ma si consola restando in traiettoria per il secondo posto, molto più vicino di quanto non sia lo sloveno.

0 al GIRO. Come ogni anno riesce a rovinarsi l’immagine, dimezzando una tappa per maltempo. Dopo Crans Montana un anno fa e prima ancora Morbegno, ecco il terzo indizio: quando c’è brutto tempo in montagna, fatto non inusuale in maggio, lo spettacolo si fa da parte ed entrano in scena confusione e improvvisazione.

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