Pagelle tappa 4 Giro d’Italia 2023: Paret-Peintre da 10. Evenepoel troppo solo: 6
Per Leknessund maglia rosa che sa di regalo di compleanno in anticipo. Albanese conferma di essere pronto per il grande risultato
Lago Laceno, 9 maggio 2023 - Sul traguardo di Lago Laceno la festa è stata per due. Ad aggiudicarsi la frazione è stato il francese Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team), ma ad esultare è anche lo sconfitto nello sprint a due, Andreas Leknessund (Team DSM), che per effetto di questo risultato diventa la nuova maglia rosa della corsa. Queste le pagelle della tappa 4 del Giro d’Italia 2023.
Tappa 5 Giro d’Italia 2023: la guida tv
Le pagelle della tappa 4
10 AD AURELIEN PARET-PEINTRE. Dei sette che riescono finalmente ad andare in fuga dopo mezza tappa di bagarre è il più bravo ad attendere il momento giusto: aspetta che i compagni d’avventura giochino la loro carta poi cala la sua, raggiungendo e battendo Leknessund per il suo primo successo fuori dalla Francia.
9 a ANDREAS LEKNESSUND. Regalo di compleanno in anticipo per il norvegese amante dello sci che fra pochi giorni spegnerà 24 candeline. Entrando nella fuga buona, capisce in fretta di avere la grande chance di restituire al proprio Paese quella maglia rosa che manca da 42 anni (Knudsen, 1981) e non se la lascia sfuggire.
8 a VINCENZO ALBANESE. Quarto a Melfi, quarto anche a Lago Laceno, conferma di esser pronto per il grande risultato. Qui gli sfugge perché in sua compagnia resta chi ha un passo migliore del suo in salita, dove si difende alla grande senza buttar via energie. Due indizi fanno già una prova: ci riproverà.
7 alla INEOS. Spunta compatta nel finale col chiaro intento di rompere le uova nel paniere a Evenepoel, che vuole lasciar la maglia rosa: col proprio ritmo, lo squadrone britannico prova a far di tutto perchè il belga conservi il primato, strategia che, pur non riuscendo, si rivela buona.
6 a REMCO EVENEPOEL. Voleva scendere dal trono rosa e ci riesce, indovinando anche il successore giusto. Vive la giornata che aveva in mente, restando però isolato davanti: ora bisogna capire se ha concesso un turno di riposo ai compagni oppure se questa sua solitudine non sia il segnale di una squadra non abbastanza attrezzata.
6 a NICOLA CONCI. Con Albanese entra nella fuga giusta, ma nel finale si lascia ingolosire muovendosi troppo presto. Così facendo brucia energie preziose, senza finire la benzina: che rimonti e conquisti il quinto posto significa che la strategia era sbagliata, ma il corridore è giusto.
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