Vingegaard apre alla doppietta: "Sì al Giro d'Italia, ma non a scapito del Tour de France"

Il danese non nega la possibilità di emulare Pogacar, ma sempre dando la precedenza alla Grande Boucle: "Quello resta l'obiettivo principale"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
22 novembre 2024
Jonas Vingegaard (Ansa)

Jonas Vingegaard (Ansa)

Roma, 22 novembre 2024 - Del Giro d'Italia 2025 non si conosce ancora il percorso, almeno pubblicamente, ma ciò non impedisce alle squadre e ai corridori di provare già a programmare la prossima stagione: il discorso vale anche per Jonas Vingegaard, che ai microfoni di TV2 non nega la possibilità di prendere in considerazione la Corsa Rosa. Senza però spostare il focus della precedenza dal Tour de France 2025.  

Le dichiarazioni di Vingegaard

  "Ho letto da più parti che farò il Giro d'Italia e quindi forse sarà così. Non abbiamo ancora deciso nulla, lo faremo più avanti. Credo però che il Tour de France sia il massimo nel ciclismo e quindi se dovessi capire che fare la doppietta mi potrebbe aiutare a vincere la Grande Boucle, allora mi aprirò a questa ipotesi. Ma, appunto, il Giro d'Italia non dovrebbe essere a scapito del Tour de France". Un pensiero netto quello del danese che la dice lunga sulla differenza a livello di peso mediatico tra i due Grandi Giri, con quello italiano visto spesso solo come un metodo per preparare il secondo in ordine cronologico, ma primo di importanza. Il portacolori della Visma-Lease a Bike approfondisce poi il tasto doppietta, con riferimento, manco a dirlo, a quella messa a referto dall'acerrimo rivale Tadej Pogacar proprio quest'anno. "E' chiaro che si può correre Giro d'Italia e Tour de France nella stessa stagione e lo abbiamo visto quest'anno con Pogacar. Quindi vedremo cosa decidere, ma il grande obiettivo resta la Grande Boucle, con la Corsa Rosa da scegliere solo se può aiutare nella preparazione. Resta però il fatto che - conclude Vingegaard - una corsa a tappe ha molti più imprevisti in serbo di un training camp".

Pogacar sulla Parigi-Roubaix

  Intanto, in contemporanea, Pogacar (che vince anche nel padel, aggiudicandosi il torneo organizzato a Rovato, in provincia di Brescia, dai fratelli Carera) viene pungolato per l'ennesima volta, stavolta dall'emittente slovena RTV, sull'eventuale partecipazione alla Parigi-Roubaix 2025: niente da fare, almeno per ora. "Per ora no, ma mai dire mai. Se la forma è buona, per una gara del genere si può anche riorganizzare il programma durante la primavera. Io comunque non mi sento ancora pronto, sono ancora troppo leggero a livello di peso. L'ho affrontata anni fa da junior e ancora mi ricordo la durezza dei vari settori, quindi non oso pensare come possa essere difficile tra i professionisti. Forse aspetterò un anno o due: di sicuro oggi la Vuelta è un obiettivo prioritario". Oltre alla difesa dei tanti titoli vinti quest'anno. "Non è la prima volta che mi capita questo compito: a volte riesce ed altre no. Con il Mondiale può essere più difficile, perché la pressione è tantissima: difendere la maglia iridata è una missione riuscita a pochi eletti. Anche per questo - conclude lo sloveno - nel 2025 vorrei provare a correre anche nuove gare per trovare nuove vittorie".

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