Ciclismo, Cort Nielsen pungola Vingegaard: "Spero di vederlo al Mondiale"
Il danese della Uno-X Mobility invita il connazionale in Ruanda nel 2025: "Sono sicuro che potrebbe dire la sua su un percorso del genere"
Roma, 10 novembre 2024 - Jonas Vingegaard e la sua presenza poco capillare nel calendario che non fa felici né i detrattori ma neanche i suoi potenziali alleati: l'assenza del danese da diversi appuntamenti clou, come ad esempio il Mondiale, comincia a scontentare anche i propri connazionali, con l'esperto Magnus Cort Nielsen che si fa portavoce del pensiero di molti.
I dettagli
Il corridore della Uno-X Mobility è stato intercettato dai microfoni del portale Ekstrabladet.dk, ai quali ha parlato dell'appuntamento iridato del 2025, lontano, lontanissimo, ma che già fa gola a tanti. "Ovviamente, migliore è la squadra che si schiera e più è divertente correre. Senza pensare che è un peccato partecipare senza le proprie carte migliori: anche per questo motivo, sarebbe vello vedere Vingegaard al via: bello per noi, ma anche per lui, che farebbe qualcosa di diverso, correndo per una volta in una corsa di un giorno. Di solito si concentra solo su quelle a tappe, ma sono sicuro che farebbe bene anche lì". Insomma, il messaggio di Cort Nielsen è bello chiaro e si accoda ai tanti già arrivati negli ultimi anni alle orecchie di Vingegaard, accusato di accentrare la sua intera stagione solo sul Tour de France: una scelta che, nel perenne testa a testa con Tadej Pogacar, fa pendere l'ago della bilancia della simpatia nei confronti proprio di quest'ultimo. "In passato Jonas ha dovuto fare delle scelte e, chiaramente, so che per molti rinunciare al Mondiale è un sacrificio grande. Per lui però è diverso: per Vingegaard il Tour de France è importantissimo perché vi partecipa sempre per vincerlo, non come me che lotto al massimo per una tappa. Lui vede le cose da un punto di vista totalmente diverso e, da questa prospettiva, mi rendo conto che alla fine lui fa la scelta che ritiene più giusta e che io - conclude Cort Nielsen - sono tenuto a rispettare". In effetti, ben pochi percorsi come quello del prossimo Mondiale sembrano sposarsi con gli scalatori puri: a Kigali, infatti, i metri di dislivello saranno ben 5.475. Numeri che in Ruanda sembrano quasi tagliare fuori i 'semplici' uomini da Classiche appannaggio proprio dei migliori scalatori al mondo, come Pogacar ma anche appunto Vingegaard, che è meno esplosivo del rivale nello scatto ma forse, nel lungo, più costante. Non a caso, lo scorso inverno lo sloveno, per sua stessa ammissione, ha lavorato proprio su ascese dal chilometraggio elevato per provare a migliorare nella specialità e, risultati alla mano, gli allenamenti mirati sembrano aver prodotto i loro frutti. Poi c'è chi come Vingegaard, seppur con l'alibi bello grosso di quest'anno dato dalla terribile caduta occorsa al Giro dei Paesi Baschi, non esce mai dalla sua comfort zone chiamata Tour de France. Chissà che nel 2025 la musica non possa cambiare con 'piatti inediti' nel menù come Giro d'Italia e Mondiale: se nel primo caso il partito del sì sta crescendo, nel secondo il punto interrogativo, nonostante l'invito di Cort Nielsen, è ancora bello grosso.
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