Come è andata la sesta tappa del Giro d'Italia 2024: ordine d'arrivo e classifica

Pelayo Sanchez della Movistar Team si aggiudica la frazione degli sterrati battendo Julian Alaphilippe, a lungo in fuga insieme a Plapp. Calma piatta tra i big, con Pogacar ancora in maglia rosa

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
9 maggio 2024
La gioia di Pelayo Sanchez al traguardo della sesta tappa

La gioia di Pelayo Sanchez al traguardo della sesta tappa

Rapolano Terme, 9 maggio 2024 – La tappa 6 del Giro d'Italia 2024, la Torre del Lago Puccini (Viareggio)-Rapolano Terme di 180 km, premia ancora la fuga: a spuntarla a sorpresa in un terzetto che lo vedeva sfavorito è Pelayo Sanchez, che in volata batte Julian Alaphilippe e Luke Plapp. L'australiano a lungo accarezza il sogno di strappare la maglia rosa a Tadej Pogacar che invece, pur senza strafare, fa lavorare la sua UAE Team Emirates per difendere il simbolo del primato: il tutto trovando anche l'aiuto della Ineos Grenadiers, che tira a lungo senza far ben capire la sua tattica. Il fuoriclasse francese, invece, sfiora il primo successo alla Corsa Rosa proprio nel giorno della pace mediatica con Patrick Lefevere, il gran capo della sua Soudal Quick-Step, oggi a sorpresa a bordo strada per consegnare le borracce al suo capitano: alla luce del terremoto invernale, con tanto di dichiarazioni molto pesanti da parte del dirigente belga, e dell'incertezza contrattuale in vista del futuro, una vittoria dell'ex campione iridato avrebbe potuto significare davvero tanto. Invece, a sorpresa, la frazione degli sterrati va allo spagnolo della Movistar Team, che tiene botta nei momenti più duri in cui sembrava in difficoltà anche dal punto di vista mentale: basti pensare alla rotonda sbagliata che aveva mandato fuori strada anche appunto Alaphilippe, che la vera beffa l'avrebbe però raccolta sul traguardo di Rapolano Terme, preceduto da un terribile muro con punte del 19% che sembrava il trampolino di lancio perfetto per un attacco dei big, che invece restano tranquilli, dai quali si allontana Damiano Caruso a causa di una caduta, magari anche pensando all'appuntamento di domani. La tappa 7, infatti, proporrà un ulteriore snodo importante nell'ottica della classifica generale, che verosimilmente cambierà faccia dopo i 40,6 km a cronometro da Foligno a Perugia: la prima parte del tracciato si presenta adatta agli specialisti puri, mentre la seconda, che culminerà nel GPM di quarta categoria che porterà all'arrivo, richiederà anche buone capacità quando la strada sale.

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La cronaca

La giornata parte malissimo per l'Israel-Premier Tech, che a causa di una delle cadute di ieri perde per strada prima del foglio firma Michael Woods, Nadav Raisberg e Riley Pickrell. La tappa invece inizia nel segno di un ritmo frenetico che impedisce ai vari tentativi di fuga di prendere il via: la situazione cambia parzialmente sulla salita di Volterra (9,8 km con una pendenza media del 4,2%), dove a scattare sono Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), che scollina per primo. Anche questo tentativo viene però presto riassorbito, mentre riceve il via libera dal gruppo l'attacco composto, oltre che dal francese ex campione iridato e al siciliano, da Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Pelayo Sanchez (Movistar Team), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team) e Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), mentre resta a bagnomaria Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), che infatti presto si rialza. Al traguardo volante di Casole d'Elsa passa per primo Groves mentre il gruppo, andata via la fuga, si rilassa un po', consente il rientro dei velocisti che precedentemente avevano perso contatto. I fuggitivi affrontano il primo tratto in sterrato, quello di Vidritta (4,4 km) con un vantaggio di oltre 3': il secondo tratto è quello di Bagnaia (4,8 km) e vede il tentativo in assolo di Plapp, a lungo maglia rosa virtuale, presto raggiunto da Sanchez e Alaphilippe. Il culmine è il GPM di Grotti (4,8 km con una pendenza media del 4,9% e massima del 15%), ma prima c'è tempo per una caduta che coinvolge, tra gli altri Daniel Felipe Martinez (Bora-Hansgrohe), Cian Uijtdebroeks (Visma-Lease a Bike) e Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), precedentemente già fermato da un guaio meccanico. A scollinare per primo è Alaphilippe, mentre il traguardo Intergiro premia Plapp: intanto dal gruppo parte a caccia di un improbabile inseguimento in solitaria Mikkel Frolich Honoré (EF Education-EasyPost). Il traguardo volante di Pievina, dova passa per primo Alaphilippe, è preceduto dal terzo e ultimo tratto in sterrato, lungo 2,4 km: prima ancora una caduta in gruppo fa finire a terra Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Will Barta (Movistar Team). Intanto Sanchez, il meno lucido della fuga, sbaglia una rotonda e costringe all'errore Alaphilippe, con Plapp che prova ad approfittarne: i tre, sulla strada che sale verso Asciano, si ricompattano. Il vero spauracchio della giornata è lo strappo di Serre di Rapolano, non segnato come GPM ma durissimo: 1,1 km terribili, con gli ultimi 200 metri con una pendenza del 19%. La prima rasoiata è di Plapp, che poi si pianta: il contrattacco è di Sanchez, ripreso subito da Alaphilippe. I tre tornano insieme ma anche nel mirino del gruppo, dal quale scatta Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), che però non riesce a raggiungere i battistrada, che si giocano la vittoria: a spuntarla è Sanchez, che beffa un Alaphilippe che sembrava lanciato verso la vittoria.

Ordine d'arrivo tappa 6 Giro d'Italia 2024

 1) Pelayo Sanchez (MOV) in 4h01'08''

2) Julian Alaphilippe (SOQ) st

3) Lucas Plapp (JAY) +1''

4) Andrea Piccolo (EFE) +24''

5) Jhonatan Narvaez (IGD) +29''

6) Luka Mezgec (JAY) +29''

7) Quinten Hermans (ADC) +29''

8) Nicholas Schultz (IPT) +29''

9) Daniel Felipe Martinez (BOH) +29''

10) Alexey Lutsenko (AST) +29''

Classifica generale Giro d'Italia 2024

1) Tadej Pogacar (UAD) in 23h20'52''

2) Geraint Thomas (IGD) +46''

3) Daniel Felipe Martinez (BOH) +47''

4) Cian Uijtdebroeks (TVL) +55''

5) Einer Rubio (MOV) +56''

6) Lorenzo Fortunato (AST) +1'07''

7) Juan Pedro Lopez (LTK) +1'11''

8) Jan Hirt (SOQ) +1'13''

9) Alexey Lutsenko (AST) +1'26''

10) Esteban Chaves (EFE) +1'26''

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