Strade Bianche 2024, le pagelle di Angelo Costa
Pogacar, trionfo annunciato. Skujins podio storico, Formolo e i giovani tengono alto l'onore italiano
Roma, 2 marzo 2024 – Impresa di Tadej Pogacar nell'edizione 2024 della classica delle Strade Bianche. Il campione sloveno dell'Uae è scattato in fuga a ben 81 km dall'arrivo sul Monte Sante Marie, su un totale di 215km, da Siena a Siena, con ben 71km sulle 'strade bianche'. Secondo a 2'44" Toms Lid Skujins e terzo Maxim Van Gils. Il migliore degli italiani è stato Davide Formolo, settimo. Tappa segnata anche dalle cadute, come quella che ha costretto al ritiro Julian Alaphilippe.
Tadej Pogacar: voto 10
Prima del via, a una tv che gli chiede dove attaccherà, risponde: ‘Monte Sante Marie’. Detto, fatto: che manchino 81 chilometri all’arrivo e lo sloveno se li beva infliggendo distacchi da sveglia sono dettagli che a un fenomeno non interessano di certo. Così si uccide lo spettacolo? Al contrario: così si dà spettacolo.
Tom Skujins: voto 8
Primo lettone sul podio della classica degli sterrati, si guadagna un risultato a suo modo storico dopo una corsa complicata da una caduta provocata dalla disattenzione del suo compagno Simmons. Rientrare e piazzarsi alle spalle dell’extraterrestre che vince, oltretutto con un ginocchio ferito, è un piccolo capolavoro.
Maxim Van Gils: voto 7
E’ il primo ad allungare il passo alle spalle di Pogacar in fuga, è l’ultimo a mollare alle porte di Siena, quando cede la piazza d’onore alla forza e all’esperienza di Skujins: dopo una giornata così, porta a casa un podio che pesa tanto.
Davide Formolo: voto 7
A vederlo in prima linea nella corsa degli umani non si direbbe che la sua marcia di avvicinamento sia stata condizionata dal covid: non sarà al top, ma carattere e esperienza ne fanno il migliore degli italiani in classifica.
Giovane Italia: voto 7
Filippo Zana ha 24 anni ed è già stato campione nazionale, Francesco Busatto ne ha 21 ed è all’esordio tra i pro: nel giorno in cui l’Italia allunga il digiuno in questa classica (unica vittoria, Moreno Moser nel 2013), qualche raggio di futuro comincia a intravedersi.
Tom Pidcock: voto 5,5
Vincitore un anno fa, è fra i tanti che si girano dall’altra parte quando Pogacar prende il volo. Prova a costruirsi ugualmente una gara da podio, ma tatticamente non sembra impeccabile: prima cerca di seminare chi è rimasto con lui senza riuscirci, alla fine vede l’obiettivo sfuggirgli sotto il naso.
Ben Healy: voto 5
Corre molto di gambe, anche quando sarebbe meglio usare di più la testa. Qualche scatto a vuoto, nessuno irresistibile, col risultato di esaurire le scorte di energia e non averne quando è ora di giocarsi un piazzamento importante.
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