Ciclismo, Van Aert sulle Classiche: "Sarà dura battere Pogacar e Van Der Poel"
Il belga pensa già a come avere la meglio di due dei suoi rivali più accreditati per la primavera: "So che per vincere contro di loro dovrò essere a un livello altissimo di condizione"

Wout Van Aert (Ansa)
Roma, 18 febbraio 2025 - Se nel fango del ciclocross il verdetto è stato nettamente a favore di Mathieu Van Der Poel, su strada e in particolare nell'imminente stagione delle Classiche la situazione si potrebbe riequilibrare a favore di Wout Van Aert, però consapevole di dover fare i conti anche con un terzo incomodo ingombrante come Tadej Pogacar: ai microfoni di WielerFlits il belga si è aperto su speranze e timori del primo vero banco di prova dell'anno.
Le dichiarazioni di Van Aert
"Ho avuto un inverno difficile, ma poi sono riuscito a lavorare bene, senza neanche dimenticarmi del tutto di quanto stessi bene alla Vuelta prima di cadere. Aver affrontato la pausa con fiducia mi ha dato lo sprint per pensare di poter tornare a quel livello là". In effetti, nel corso della pausa tra una stagione e l'altra Van Aert ha condiviso tramite le proprie pagine social e quelle della Visma-Lease a Bike le immagini di diverse sessioni di allenamento che ne denotano la grande determinazione verso gli obiettivi da perseguire: tra essi c'è la Parigi-Roubaix che, sempre stando a quanto emerso da foto e video, potrebbe a sorpresa interessare pure lo spauracchio Pogacar. "Sono rimasto impressionato dal suo programma: gareggerà tantissimo". Poi c'è l'acerrimo rivale Van Der Poel, l'avversario di mille battaglie tra strada e ciclocross pronto a confermarsi tale anche nel 2025. "In molte Classiche si possono adottare varie strategie che aprono a diversi scenari. Vale anche per il Giro delle Fiandre, nel quale però le gambe sono più importanti del resto. Lì, e non solo, riesco a immaginare pochissimi scenari in cui potrei battere Pogacar e Van Der Poel con una condizione peggiore della loro. So che se voglio vincere dovrò essere almeno al loro livello".
Le dichiarazioni di Naesen
Di Van Aert parlano anche i rivali: è il caso di Oliver Naesen, che tesse le lodi del suo connazionale. "Quello che mi piace di lui è che è incredibilmente umile anche se è così bravo. Una volta mi ha chiesto un consiglio per la Milano-Sanremo: lui, un corridore così bravo, voleva sapere da me come affrontare la corsa, la Cipressa e dove muoversi. Gli ho dato due o tre consigli e lui ha vinto la corsa, ma di certo non grazie a me. Anche Van Der Poel mi piace: trasuda estro e divertimento ed è ciò di cui il ciclismo ha bisogno". Poi Naesen, sempre ai microfoni del programma radio Demarrage, parla di se stesso e della sua Decathlon AG2R La Mondiale Team. "Abbiamo attirato tanti giovani che devono ancora imparare il mestiere e io sono qui per questo. Sarò il loro capitano, provando a insegnare qualcosa, ma se serve sono pronto a dare tutto per la squadra in prima persona". Infine una chiosa su un post carriera sempre più vicino. "Sono fiero di ciò che ho ottenuto ma non me ne vanterò mai. Mi piacerebbe diventare un direttore sportivo, anche se so che significherebbe trascorrere ulteriore tempo lontano dalla famiglia nel corso dell'anno".
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