Tour de France 2023, tappa 1: le pagelle di Angelo Costa

Adam Yates, prima maglia gialla, ha battuto il fratello gemello Simon in una volata a due

di Redazione Sport
1 luglio 2023
Adam Yates (Afp)

Adam Yates (Afp)

Bilbao, 1 luglio 2023 – Adam Yates è la prima maglia gialla del Tour de France 2023. Il britannico ha battuto il fratello gemello Simon Yates (Team Jayco-AlUla) in una volata a due, vincendo la prima tappa del Tour, la Bilbao-Bilbao di 182 chilometri. Terzo classificato lo sloveno Tadej Pogacar, suo compagno di squadra e capitano della UAE Team Emirates. 

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Le pagelle di Angelo Costa

10 a TADEJ POGACAR. Il polso non sarà ancora guarito, ma lui è sempre lo stesso: se c’è terreno per dar battaglia, non si sottrae. Nel suo disegno tattico c’è il tentativo di mettere in difficoltà Vingegaard fin dalla prima tappa: non riuscendoci manda in avanscoperta il suo braccio destro Adam Yates, che raccoglie tappa e maglia. Completa l’opera col terzo posto, 4 secondi di abbuono e un’esultanza che la dice lunga su che razza di giornata abbia avuto.

9 a ADAM YATES. Schierato come secondo leader della Uae di Pogacar, coglie al volo l’occasione di esser protagonista: scappando col gemello Simon negli ultimi otto chilometri, si regala un finale da film. Di tappe in un grande giro non ne aveva mai vinte, di maglie gialle ne aveva indossate quattro nell’edizione di tre anni fa, ma in questo Tour ha tutta l’aria di essere già l’uomo in più per Pogacar.

9 a SIMON YATES. Arrivato a fari spenti a questo Tour, li accende subito e rischia di abbagliare. E’ l’unico a intuire le intenzioni del gemello che quatto quatto allunga il passo in discesa, è bravissimo a restare con lui fino al traguardo, dove coglie un secondo posto che fa tanto morale.

8 a JONAS VINGEGAARD. E’ il meno sorpreso di tutti quando Pogacar forza sull’ultima salita, è anche quello che fatica di meno a reggerne il passo. Rifiuta di andare in fuga col rivale sloveno per una precisa ragione tattica: non vuole togliere al compagno Van Aert le chance di vincere la tappa. Anche se alla fine Pogacar gli fa saltare il piano.

7,5 a VICTOR LAFAY. E’ l’unico a resistere alla scatenata coppia di duellanti sulla salita che segna la tappa, facendosi trovar subito pronto a differenza di chi si è presentato al via con ambizioni di classifica. Chiude al sesto posto una tappa che per lui è sicuramente una bella iniezione di fiducia.

7 a MATTIAS SKJELMOSE. Ha 22 anni, affronta il suo primo Tour e corre da osservato speciale, perchè ha appena vinto il giro di Svizzera. Non fa nulla per nascondersi: pronti via ed eccolo subito in vetrina. Se son rose, eccetera eccetera.

5,5 a EGAN BERNAL. Resta con il gruppo di testa dando l’impressione di pedalare con facilità, poi resta intossicato dalle accelerazioni di Pogacar sull’ultima salita. Si difende bene, pagando mezzo minuto di ritardo, ma per uno che i Tour li comandava e non li subiva non è un bel segnale.

5 a JULIAN ALAPHILIPPE. Come Van der Poel e Van Aert, è uno che su un tracciato così dovrebbe dare spettacolo. Invece non si accende mai: la rincorsa al vero LouLou è già iniziata.

4 ai TIFOSI BASCHI. Folla da stadio su molte salite, entusiasmo da finale di Champions sulla cote de Pike: non è una novità che il popolo basco ami il ciclismo e soprattutto il Tour. Purtroppo tanta passione come spesso accade rischia di mettere in pericolo il cammino dei corridori, che si trovano la strada stretta e si vedono sventolare qualche bandiera di troppo sotto al naso.

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