Tour de France 2023, le pagelle della sedicesima tappa
Vingegaard spaziale, Pogacar paga la rincorsa al Tour. E Ciccone regala un sorriso all'Italia
Roma, 18 luglio 2023 - Nella 16esima tappa del Tour de France 2023 prova di forza di Jonas Vingegaard. Il danese della Jumbo Visma ha anniantato la concorrenza stravincendo la cronometro, la Passy-Combloux di 22,4 chilometri. La maglia gialla ha staccato di 1'38" lo sloveno Tadej Pogacar (Uae Emirates) e di 2'51" il belga e compagno di squadra Wout Van Aert. In classifica generale Vingegaard sembra aver posto una seria ipoteca sul successo finale: il distacco con lo sloveno è di 1'48".
Le pagelle di Angelo Costa
10 a JONAS VINGEGAARD
Non ci sono parole, figuriamoci gli aggettivi: scende da un pianeta superiore e polverizza tutto ciò che trova. Cattivo fin dal via, brillante sempre, viaggia a una media impossibile (oltre 41 orari) e mette in freezer il secondo Tour consecutivo. ‘Mi sono sorpreso’, dice lui: davanti una platea rimasta a bocca aperta. 10 alla JUMBO VISMA
Non merita applausi solo perché piazza due uomini nei primi tre e blinda il Tour: prima del via, il team olandese fa sapere di voler denunciare lo spettatore che domenica, per farsi un selfie col gruppo in arrivo, ha buttato in terra due suoi corridori (Kuss e Van Hooydonck). Mossa giusta: per insegnare il rispetto verso i corridori a chi ha mostrato di non averne. 9 alla DANIMARCA
Non solo Vingegaard: nei primi nove della crono ci sono altri due danesi, Skjelmose e Pedersen, tra l’altro compagni di squadra. Come dire: non è vero che in certi Paesi i risultati arrivano grazie al fenomeno di turno, dietro c’è molto altro. 8 a TADEJ POGACAR
Finisce con lo sguardo perso nel vuoto, come se non vedesse l’ora di chiudere questa giornata. Ma è pur sempre il secondo della crono (e della classifica), nettamente davanti ad altri campioni come Van Aert. Si dirà che sulla sua prova ha influito il cambio della bici, o che ha digerito male la giornata di riposo: la realtà è che fin qui ha recitato alla grande un Tour affrontato dopo una frattura al polso della quale porta ancora i segni e due mesi senza corse. Mostruoso Vingegaard, ma anche lui non scherza. 8 a WOUT VAN AERT
Dopo due settimane a spolmonarsi per Vingegaard o per cercare la fuga giusta per vincere la tappa, corre una crono da primattore, rivelandosi il più veloce fino a quando non arrivano i due marziani. Quando il suo capitano Vingegaard taglia il traguardo, si alza in piedi e applaude. Altra prova da campione, altra giornata in cui dispiace che a far festa sia un altro. 8 a ADAM YATES
Correndo una buona crono, completa la rincorsa al podio, costruita in montagna da fedele servitore di Pogacar: adesso è terzo, con l’aria di essere il più serio candidato a salire sul podio di Parigi insieme a quei due là, che lui più di tutti in questo Tour è riuscito a vedere da vicino. 7 a GIULIO CICCONE
Vestito come la Pimpa, onora la divisa degli scalatori restando solo in vetta alla speciale classifica. Nel tratto che assegna i punti, quello più duro della crono, è il più veloce: lasciarsi alle spalle Vingegaard e Pogacar, oltre al rivale diretto Powless, è la sua piccola impresa. 5 a JAI HINDLEY
Se è vero che la crono è lo specchio della forma di un corridore, la sua è in forte peggioramento: dopo due tappe alpine in calando, l’australiano è tra quelli che accusano più di tutti la fatica, allontanandosi dal podio definitivamente. Vero che gli restano tante montagne, ma se le gambe sono queste…
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