Tour de France 2024, le lacrime di Vingegaard: "Non pensavo di battere Pogacar"

Il danese, vincitore della tappa 11 a spese proprio della maglia gialla, ritorna sul calvario della primavera. La 'difesa' dello sloveno: "Nessuna sconfitta psicologica: sono soddisfatto e conto sulle salite lunghe"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
10 luglio 2024
Jonas Vingegaard primo a Le Lioran

Jonas Vingegaard primo a Le Lioran

Le Lioran (Francia), 10 luglio 2024 - Tadej Pogacar chiama, Jonas Vingegaard risponde: il Massiccio Centrale premia il danese, che sul Col de Petrus rimonta la maglia gialla, scattata sul Puy Mary, e addirittura la batte in volata all'arrivo. Difficile stabilire i reali confini dell'impresa del corridore della Visma-Lease a Bike e quelli del mezzo flop dello sloveno, che a tratti è sembrato quasi in crisi di fame. Una certezza però c'è e affonda le sue radici in quanto accaduto la scorsa primavera a Vingegaard, vittima di un terribile incidente al Giro dei Paesi Baschi 2024 che, dopo la vittoria odierna, pare aver lasciato segni e cicatrici più nell'anima che nel corpo del bis-vincitore in carica.  

Le dichiarazioni di Vingegaard

  La forma fisica sembra infatti tornata quella dei giorni dopo per il vincitore della tappa 11 della Grande Boucle, che per la prima volta in carriera lascia l'immagine quasi stereotipata dell'algido corridore nordico per aprirsi alle lacrime. "Questa vittoria significa molto per me dopo quello che ho passato. Sono già felice di essere qui in gara e addirittura vincere è qualcosa di straordinario. Devo ringraziare la mia famiglia, che mi ha aiutato tanto in questi mesi". Il danese analizza poi le due salite che hanno emesso due verdetti opposti. "Sul Puy Mary non sono riuscito a seguire Pogacar perché ha fatto uno scatto potentissimo. Ho dovuto lottare per difendermi e poi non credevo addirittura di rimontarlo. Ho continuato a sforzarmi e l'ho raggiunto. Poi abbiamo proseguito insieme d'accordo - continua Vingegaard - e allo sprint, il suo terreno forte, l'ho battuto: mai pensavo che accadesse". Al di là del 'misero' secondo rosicchiato in classifica generale e della tappa messa in carniere, l'impressione è che la vera vittoria del danese attenga al duello psicologico a distanza con Pogacar. "Non ho pensato a quest'aspetto: ho fatto il mio ritmo e per me era l'unica cosa che contava".

Le dichiarazioni di Pogacar

  Dal vincitore al vinto, che tra le righe ammette qualche errore di gestione nel contesto della frazione del Massiccio Centrale. "Vingegaard è salito fortissimo e da oggi possiamo dire che è tornato in piena forma. Io fino alla discesa stavo bene: poi ho sbagliato una curva e mi sono accorto di essere un po' stanco, ma sono comunque soddisfatto di com'è andata, anche perché poi ho preso gli 8'' di bonus". Insomma, Pogacar respinge le accuse di un flop personale e dell'UAE Team Emirates, che forse ha tirato a tutta facendo implicitamente il gioco dei rivali, che inseguono in classifica e che, in quanto tali, dovrebbero a loro volta attaccare. "Non sento di aver perso una battaglia a livello psicologico. Penso semplicemente che oggi Jonas andasse veramente forte: io sono contento, perché è stata una bella tappa, mi sono divertito e ho comunque un buon margine in classifica generale in vista del futuro. Non sono preoccupato, anzi: ho incentrato la mia preparazione soprattutto sulle salite lunghe e non su quelle brevi e dure, come quelle affrontate oggi".

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