Tour de France Femmes 2024, Niewiadoma batte Vollering per appena 4''
Finale per cuori forti nella corsa transalpina: l'olandese si impone sull'Alpe d'Huez, ma la classifica generale va alla polacca
Roma, 18 agosto 2024 - In quella che sembra una precedente era del ciclismo femminile lontana ormai anni luce c'erano delle dominatrici assolute come Annemiek Van Vleuten e Anna Van Der Breggen (che tornerà in gruppo l'anno prossimo dopo diverse stagioni in ammiraglia) e poi tutte le altre, che spesso lottavano solo per le posizioni di rincalzo. Il Tour de France Femmes 2024 mostra invece uno scenario tiratissimo fino all'ultimo metro, e non è un modo di dire, con Katarzyna Niewiadoma a spuntarla su Demi Vollering per appena 4'': chiude il podio la sorpresa Pauliena Rooijakkers, attardata a sua volta di appena 10'' nel contesto di un finale thrilling e per cuori forti.
La cronaca
E dire che le prime delle 8 tappe totali sembravano premiare appieno i pronostici, con due volate vinte da Charlotte Kool prima che il 13 agosto si disputino due frazioni in un solo giorno: la seconda, una cronometro, porta in giallo Vollering, la campionessa in carica nonché la grande favorita. Il dominio olandese prosegue con il successo di Puck Pieterse, che porterà a casa la maglia bianca finale, a conferma di un movimento ciclistico, quello orange al femminile, sempre fecondo di nuovi talenti: esiste però anche una vecchia scuola che vede l'eterna Marianne Vos, ormai quasi un ponte con la precedente generazione, assicurarsi l'ennesima maglia verde di una carriera senza fine. Il breaking point della corsa diretta da Marion Rousse è di fatto la tappa 5: Vollering è coinvolta in una maxi caduta e nessuna unità del Team SD Worx-Protime corre in soccorso. Anzi: mentre la maglia gialla, in rottura con la squadra e in partenza l'anno prossimo, rimane attardata, la sua compagna di squadra Blank Vas andava a vincere la frazione, accampando scuse varie a fine giornata insieme a Lorena Wiebes e Niamh Fisher-Black, a loro volta disinteressate a quello che accadeva alle loro spalle. Qualcuna dirà di non sapere nulla, qualcun'altra tirava in ballo la radiolina non funzionante e un'altra ancora ammetterà di aver visto 'qualcosa di giallo' sull'asfalto: fatto sta che Vollering chiude la tappa con un ritardo di 1'47'' da Niewiadoma che sembra la pietra tombale sui suoi sogni di gloria. Invece progressivamente l'olandese, mentre fanno festa le varie Cédrine Kerbaol e Justine Ghekiere (maglia a pois finale), comincerà una lenta ma inesorabile rimonta che quasi si concluderà con una fumata bianca in cima all'Alpe d'Huez. In un testa a testa all'ultima pedalata Vollering riesce a fare il vuoto sul Col de Glandon, portandosi dietro l'inossidabile Rooijakkers, mentre Niewiadoma gioca in difesa trovando anche l'insperato supporto di altre squadre. Tra esse figura la Lidl-Trek, che si era presentata al via senza la stella Elisa Longo Borghini, fermata da una caduta in allenamento: i galloni del capitano vanno a Gaia Realini, quinta nell'ultima tappa e in una classifica generale guidata dalla polacca, che dopo una carriera con tante delusioni fa festa insieme al compagno Taylor Phinney, vecchia gloria della strada e soprattutto della pista.
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